Ma dove va a finire lo zafferano?

Ma dove finirà tutto lo zafferano che si produce in Italia? Voi dite: ma dove? Un po’ ovunque in realtà. Ormai ci sono produttori da sud nord. Anche in Piemonte. Ed io mi chiedo: ma chi lo consuma? Ok, il Risotto alla Milanese; ok la liquoristica; ok alcuni formaggi aromatizzati… ma non mi sembra molto. 

Per esempio ieri sera ho collaborato alla realizzazione di un cena Kiwanis a Fara Novarese ed ho toccato con mano la sorpresa dei cuochi nell’utilizzare lo zafferano anche in altri piatti. Poi ce l’hanno fatta, ed anche bene, ma la mia domanda è legittima: dove va tutto lo zafferano italiano?

Per i proprietari dell’Azienda Agricola La Terra dei 2 Laghi, sponsor della serata, la vendita si sviluppa soprattutto nei prodotti derivati: tisane, miele e birre in primis; per Paolo Rovellotti, presente alla serata, lo zafferano italiano è di qualità superiore e questo spiega il suo successo. 

Non so, ma me lo auguro. Intanto leggo sul sito zafferanoitaliano.it che La produzione mondiale di zafferano è di circa 178 tonnellate ad anno di cui il 90% viene prodotto in Iran e il restante 10% in India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia. I più grossi esportatori a livello mondiale sono gli Iraniani seguiti dagli Spagnoli.

In Italia la produzione annua è strettamente connessa all’andamento climatico e si può stimare una forbice produttiva tra i 450 kg e i 600 kg , occupando circa 50/55 ettari… L’importazione di Zafferano (secondo recenti dati Istat) tra prodotto non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato risulta essere di circa 22.937.838 euro pari a 22.472 kg. L’esportazione di Zafferano non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato ha un valore economico stimato in 551.202 euro”.

Circa mille euro al chilo. Sette od otto chili per ettaro. Non male davvero. 

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.

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Ma dove va a finire lo zafferano?

Ma dove finirà tutto lo zafferano che si produce in Italia? Voi dite: ma dove? Un po’ ovunque in realtà. Ormai ci sono produttori da sud nord. Anche in Piemonte. Ed io mi chiedo: ma chi lo consuma? Ok, il Risotto alla Milanese; ok la liquoristica; ok alcuni formaggi aromatizzati… ma non mi sembra molto. 

Per esempio ieri sera ho collaborato alla realizzazione di un cena Kiwanis a Fara Novarese ed ho toccato con mano la sorpresa dei cuochi nell’utilizzare lo zafferano anche in altri piatti. Poi ce l’hanno fatta, ed anche bene, ma la mia domanda è legittima: dove va tutto lo zafferano italiano?

Per i proprietari dell’Azienda Agricola La Terra dei 2 Laghi, sponsor della serata, la vendita si sviluppa soprattutto nei prodotti derivati: tisane, miele e birre in primis; per Paolo Rovellotti, presente alla serata, lo zafferano italiano è di qualità superiore e questo spiega il suo successo. 

Non so, ma me lo auguro. Intanto leggo sul sito zafferanoitaliano.it che La produzione mondiale di zafferano è di circa 178 tonnellate ad anno di cui il 90% viene prodotto in Iran e il restante 10% in India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia. I più grossi esportatori a livello mondiale sono gli Iraniani seguiti dagli Spagnoli.

In Italia la produzione annua è strettamente connessa all’andamento climatico e si può stimare una forbice produttiva tra i 450 kg e i 600 kg , occupando circa 50/55 ettari… L’importazione di Zafferano (secondo recenti dati Istat) tra prodotto non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato risulta essere di circa 22.937.838 euro pari a 22.472 kg. L’esportazione di Zafferano non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato ha un valore economico stimato in 551.202 euro”.

Circa mille euro al chilo. Sette od otto chili per ettaro. Non male davvero. 

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Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.