Ma siamo sicuri che?

Dalla rubrica Allappante

Ho addosso un po’ di nervoso: lo confesso. Un po’ di nervoso nel vedere che i tuoi interessi sono stati presi ed usati come una clava nel dibattito politico. Il Ministro-Cognato va in America e dice peste e corna dell’alimentazione locale: mi dispiace dirlo, ma ha ragione. Non tanto a New York, però, ma negli USA il cattivo cibo sta letteralmente sterminando le classi sociali più basse. Quasi un progetto di eugenetica sembrerebbe: non razziale, ma sociale. Non è un problema di identità, però, neppure di tradizione: semmai sociale. Roba da Marx per capirci. Il Ministro-Cognato però non la intende così. E poi collega le droghe leggere all’alimentazione. Che c’azzecca? 

Ok, noi mangiamo meglio e viviamo a lungo. Ma è solo per l’alimentazione? O per un servizio sanitario aperto a tutti? E comunque, se anche fosse: quale alimentazione? Il binomio pastasciutta e pizza? O il sushi di cui siamo divoratori? O i kebab che sono ovunque? O la bistecca che fa capolino ancora sulle tavole dei “boomers”? 

Non rispondete la “dieta mediterranea”, perché non la segue nessuno. Semmai la “dieta sul Mediterraneo”, più vaga e che unisce i carciofi fritti alla pasta al sugo, il pesce al cartoccio al riso e cozze, la mozzarella al caciocavallo, il gelato al maritozzo… insomma roba tosta per calorie e grassi e sale e zuccheri. Che sia propria questa ricca proposta gastronimica la superiorità dell’alimentazione all’italiana? O piuttosto la nuova consapevolezza collettiva: meno grassi, meno cibo, meno zuccheri, più sport…? Questa e il già citato servizio sanitario nazionale invece della formula magica della cucina italiana? Pensiamoci…

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.

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Ho addosso un po’ di nervoso: lo confesso. Un po’ di nervoso nel vedere che i tuoi interessi sono stati presi ed usati come una clava nel dibattito politico. Il Ministro-Cognato va in America e dice peste e corna dell’alimentazione locale: mi dispiace dirlo, ma ha ragione. Non tanto a New York, però, ma negli USA il cattivo cibo sta letteralmente sterminando le classi sociali più basse. Quasi un progetto di eugenetica sembrerebbe: non razziale, ma sociale. Non è un problema di identità, però, neppure di tradizione: semmai sociale. Roba da Marx per capirci. Il Ministro-Cognato però non la intende così. E poi collega le droghe leggere all’alimentazione. Che c’azzecca? 

Ok, noi mangiamo meglio e viviamo a lungo. Ma è solo per l’alimentazione? O per un servizio sanitario aperto a tutti? E comunque, se anche fosse: quale alimentazione? Il binomio pastasciutta e pizza? O il sushi di cui siamo divoratori? O i kebab che sono ovunque? O la bistecca che fa capolino ancora sulle tavole dei “boomers”? 

Non rispondete la “dieta mediterranea”, perché non la segue nessuno. Semmai la “dieta sul Mediterraneo”, più vaga e che unisce i carciofi fritti alla pasta al sugo, il pesce al cartoccio al riso e cozze, la mozzarella al caciocavallo, il gelato al maritozzo… insomma roba tosta per calorie e grassi e sale e zuccheri. Che sia propria questa ricca proposta gastronimica la superiorità dell’alimentazione all’italiana? O piuttosto la nuova consapevolezza collettiva: meno grassi, meno cibo, meno zuccheri, più sport…? Questa e il già citato servizio sanitario nazionale invece della formula magica della cucina italiana? Pensiamoci…

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