Quando cammino o vado in macchina e vedo le bottigliette di acqua minerale abbandonate per strada, a volte mezze piene; ogni volta, mi faccio sempre una domanda: ma questi incivili lo sanno cos’è l’acqua minerale? Se lo sapessero, forse, eviterebbero di abbandonarla o di buttarla in giro.
In questo caso il contenitore, che pure ha reso ricchi i venditori di acqua, ha svilito un prodotto che in realtà ha una sua incredibile dignità. Si tratta di acque piovane percolate nel terreno per secoli. Sostanzialmente Noi.
Beviamo acqua minerale di 300, 400, 700 anni fa. Stiamo parlando del Medioevo, piuttosto che della prima epoca moderna, del Rinascimento.
Ogni acqua, poi, ha la sua carta d’identità, essendo diversi gli strati di roccia, di metalli, di pietre che attraversa. E dunque ogni acqua ha delle sue caratteristiche, una sua carta d’identità.
Eppure, nonostante questo venga in qualche maniera un po’ superficiale ribadito dalle pubblicità, l’acqua minerale non viene sentita come una cosa preziosa e dunque la si spreca abbandonando l’avanzo dalla bottiglia e la bottiglia di plastica in giro, con grave danno per l’ambiente e per la cultura gastronomica.