Il dibattito politico ha messo la gastronomia (tipica, tradizionale) al centro della scena. Senza punti forti, però. E dunque tutto diventa un “mi piace”, “non mi piace”, “non è tradizionale” etc etc… parole vacue e spesso offensive, dove alle idee si sostituisce l’insulto.
La pizza con l’ananas è così: non piace a chi non l’ha mai assaggiata, a chi non ha mai preso un toast all’hawaiana, a chi non ragiona sulle mille varianti del piatto “nazionale” (ma intanto gli emoticon disegnano la pizza americana con il salame piccante): pizze con le patatine, con il kebab, con formaggi vari… E dunque solo l’ananas fa scandalo? Boh!? Più una questione di principio, direi. La politica si è impadronita della gastronomia e tanto basta: battaglie navali in un bicchiere. Intanto il mondo dei consumatori se ne frega e affolla i ristoranti “giappo” e non si scandalizza davanti all’ennesima pizza creativa.