Sembra quasi impossibile che ogni cosa che tocca diventi oro. Chef Antonino Cannavacciuolo è così: fa consulenza, mette uno dei suoi giovani, apre un ristorante a Novara e prende la stella; idem uno a Pettenasco e prende la stella; ancora un altro nell’astigiano e prende la stella… e certo ne dimentico qualcuno.
Il suo, poi, Villa Crespi di Orta San Giulio, di stelle ne ha tre! E mentre lui macina successi, intorno a lui battaglioni di ottimi chef e di ristoranti rimarchevoli prendono e perdono stelle: il Tantris di Novara e il Gardenia di Caluso quest’anno, Il Portale a Verbania e il Pinocchio di Borgomanero anni prima.
Rema in solitario, dura, il Al Sorriso di Soriso.
Ma la “marina militare” dell’alta ristorazione piemontese è fatta da due portaerei, Cannavacciuolo ed Enrico Crippa, e da uno stuolo di piccoli incrociatori. Un po’ troppo sbilanciata per essere vera, mi viene da pensare.