Ristoranti misteriosi

Ricordo ancora quella volta che andai, molti anni fa davvero, in un elegante ristorante torinese, Il Vintage 1997, e solo dopo un po’ di esitazione; dopo aver guardato su un librone all’ingresso (ma poi era tutta una scena, lo so!) il cameriere ci disse se ci fosse posto per noi due, ci fecero accomodare ad un tavolo centrale, vicino al passaggio dell’altra sala. Il Minosse che colà ci aveva destinati, non ci fece spostare, anche se i tavoli intorno erano liberi e tali sarebbero rimasti liberi per tutto il tempo. Ricordo indelebile: arroganza, idiozia, fastidio… io non ci sono mai più tornato in quel locale ed ancora oggi non capisco cosa ci guadagnino i locali dall’essere così spocchiosi. Il mio denaro puzza? Non sono abbastanza prono alla loro “grandezza”? Non so… io credo sia un’idiozia e la vivo con fastidio. 

Così, in un altro sabato a mezzogiorno, mi è successo ancora, poco tempo fa, a La Vecchia Trattoria della Pace di Mandello Vitta (No). Noi avevamo prenotato e c’era posto. Ma il locale era mezzo vuoto e, nonostante ciò, hanno mandato via tre coppie. Era sabato a mezzogiorno e il locale era già apparecchiato per la sera. Forse non avevano voglia di lavorare troppo, forse non ce la facevano (ma nel locale ci saranno state sì e no 20 persone!), forse… Lo so, fatti loro. Ma io l’ho vissuta male. E quel locale si è ammantato di una strana luce polverosa. Così non ci tornerò più, nonostante si mangi bene. Sia detto per correttezza.

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.

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Ristoranti misteriosi

Ricordo ancora quella volta che andai, molti anni fa davvero, in un elegante ristorante torinese, Il Vintage 1997, e solo dopo un po’ di esitazione; dopo aver guardato su un librone all’ingresso (ma poi era tutta una scena, lo so!) il cameriere ci disse se ci fosse posto per noi due, ci fecero accomodare ad un tavolo centrale, vicino al passaggio dell’altra sala. Il Minosse che colà ci aveva destinati, non ci fece spostare, anche se i tavoli intorno erano liberi e tali sarebbero rimasti liberi per tutto il tempo. Ricordo indelebile: arroganza, idiozia, fastidio… io non ci sono mai più tornato in quel locale ed ancora oggi non capisco cosa ci guadagnino i locali dall’essere così spocchiosi. Il mio denaro puzza? Non sono abbastanza prono alla loro “grandezza”? Non so… io credo sia un’idiozia e la vivo con fastidio. 

Così, in un altro sabato a mezzogiorno, mi è successo ancora, poco tempo fa, a La Vecchia Trattoria della Pace di Mandello Vitta (No). Noi avevamo prenotato e c’era posto. Ma il locale era mezzo vuoto e, nonostante ciò, hanno mandato via tre coppie. Era sabato a mezzogiorno e il locale era già apparecchiato per la sera. Forse non avevano voglia di lavorare troppo, forse non ce la facevano (ma nel locale ci saranno state sì e no 20 persone!), forse… Lo so, fatti loro. Ma io l’ho vissuta male. E quel locale si è ammantato di una strana luce polverosa. Così non ci tornerò più, nonostante si mangi bene. Sia detto per correttezza.

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Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.