Grande gioia nel cuore dei gastronazionalisti per la notizia che Taste Atlas ha nominato “Cucina dell’Anno” la cucina italiana. Surclassando di parecchio gli amati/odiati francesi. Bene. Ma forse è meglio capirci di più, oltre che gioire sui social in modo scomposto.
In primo luogo cos’è Taste Atlas? Si tratta di un progetto internet ambizioso, nato nel 2015 dall’idea di un giovane giornalista croato, Matjia Babic, che stanco del fatto che sui più famosi siti di recensioni e consigli di viaggio venissero consigliati piatti e ristoranti prettamente turistici, si è dedicato ad una vera e propria indagine antropologica alla scoperta dei cibi tipici e autentici dei vari luoghi del mondo. Non una guida turistica, dunque, né la “michelin” del tradizionale. Piuttosto un atlante, molto ricco e godibile.
Chi lo fa? Non è un social e Il sito utilizza recensioni e raccomandazioni di professionisti della gastronomia e recensioni critiche. Si parla di una trentina di esperti (anche se poi sul sito si legge di 49904 FOOD EXPERTS). Poi Secondo quanto riferito, ciò viene fatto utilizzando tutte le fonti e i criteri disponibili, tra cui citazioni di articoli, recensioni, popolarità della Ricerca Google e certificati pertinenti, come i regimi alimentari dell’UE, il patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e l’Arca del Gusto.
La classifica? Sono in realtà tre le classifiche rilasciate in questa fine d’anno: Best Traditional Dishes; Best Cuisines in the World; e Best Local Restaurants in the World. Ma scorrendo le pagine si notano anche altre classifiche, come 100 Best Rated Spirits and Liqueurs in the World, 100 Best Rated Ground Meat Dishes in The World, 100 Best Rated Western European Raw Milk Cheeses, 100 Best Rated Soft Cheeses in the World… ed altre ancora. Limitiamoci a queste.
Cominciamo: nella classifica Best Cuisines in the World siamo primo, seconda la Cucina Greca, terza quella spagnola… la Francia solo nona. Touché! Nella classifica Best Traditional Dishes però non siamo sul podio. I recensori dell’Atlas segnalano al primo posto un piatto giapponese, poi uno brasiliano e terzo uno portoghese. Primo piatto tradizionale segnalato, la pizza Margherita all’undicesimo posto. Locale consigliato, la pizzeria Starita a Materdei (Napoli). Famosa ma non al top, in Italia per lo meno. Consoliamoci, da buoni provinciali, col fatto che la Francia appare solo al 32 posto, con la Bistecca al pepe verde. Superata anche dalle nostre Pappardelle al cinghiale (19mo) e dalle Trofie al pesto (24mo). La terza classifica è in realtà un elenco dei ristoranti tradizionali premiati, divisi per nazione e tutti a pari merito. Se volete dare un’occhiata, cliccate qui https://www.tasteatlas.com/best/restaurants!
Nelle altre classifiche la competizione Francia vs Italia è ancora visibile e netta nei formaggi morbidi, in cui i francesi ottengono 24 posizioni contro le 22 degli italiani. Sul podio, però, tutti formaggi italiani: Mozzarella di bufala campana, Stracchino di crescenza e Burrata, in ordine crescente. Lotta dura anche nei formaggi a latte crudo, dove i francesi ottengono 47 nomination e gli italiani “solo” 27. Ma sul podio al primo posto c’è il Parmigiano Reggiano e secondo il Grana Padano. Terzo un formaggio spagnolo (che di nomination ne hanno davvero tante!). Anche negli “Spirits and Liqueurs” la competizione è serrata ma i concorrenti sono molti. Noi abbiamo 11 nomination e i francesi 13. Nulla da fare per il podio: vince un liquore sudafricano, l’Amorule, secondo uno rumeno, il Visinata e terzo uno giapponese, l’Umeshu. Da notare, però, il 5 posto al me sconosciuto Frangelico. Da assaggiare!
Infine, nella classifica 100 Best Rated Ground Meat Dishes in The World né noi né i francesi si fa bella figura: noi piazziamo al 6 posto le Polpette (che sembrano essere una cosa tipica di venezia per i redattori), i francesi neppure una nomination. Podio: India (ma non erano tutti vegetariani!?), poi Usa ed infine Turchia…
Bene, direi di concludere con una sintesi: “gioire fa bene, capire anche di più!”. E buona tavola a tutti…