Accertato in Piemonte il primo caso di squalo Palombo nato senza papà e a rischio estinzione

Grazie a uno studio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, che ha anche rivelato un'ulteriore sorpresa inattesa

Accertato in Piemonte il primo caso di squalo Palombo nato senza il contributo di un papà. Della piccola Ispera vi avevamo parlato nelle scorse settimane (leggi qui): la squaletta era infatti al centro di uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che si è concluso con risultati davveri inattesi. Persino con una sorpresa.

«La nascita è avvenuta per partenogenesi, cioè senza fecondazione da parte di esemplari maschi – conferma l’Istituto, che ha fatto un’ulteriore scoperta – Nel 2020 era avvenuta un’altra nascita di uno squalo femmina, che purtroppo non era sopravvissuta, ma della quale era stato conservato del materiale biologico. Anche in questo caso è stata confermata la riproduzione per partenogenesi. Ma la notizia straordinaria è che a dare alla luce la prima “piccola” non è stata la mamma di Ispera, ma l’altra femmina adulta ospitata nella vasca pelagica».

Nel maggio scorso, Ispera era venuta alla luce nella grande vasca pelagica (300.000 litri) dell’Acquario sardo di Cala Gonone, che oltre a cernie, ricciole, e molte altre specie mediterranee, ospita da circa 10 anni due femmine adulte di palombo. Il suo nome significa “speranza” in sardo.

«Ad oggi la cucciola pesa circa 1200 grammi e misura 45 cm. È ospitata in una delle vasche curatoriali dell’Acquario di Cala Gonone, dove si alimenta con regolarità seguendo una dieta a base di gamberi, calamari e piccoli pesci, e sembra godere di ottima salute – spiegano gli studiosi dell’Istituto di zooprofilassi – La nascita di Ispera è ottima news perché la specie, a causa della pesca eccessiva, è a grave rischio di estinzione, tanto da essere stata inserita nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie vulnerabile».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Accertato in Piemonte il primo caso di squalo Palombo nato senza papà e a rischio estinzione

Grazie a uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, che ha anche rivelato un’ulteriore sorpresa inattesa

Accertato in Piemonte il primo caso di squalo Palombo nato senza il contributo di un papà. Della piccola Ispera vi avevamo parlato nelle scorse settimane (leggi qui): la squaletta era infatti al centro di uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che si è concluso con risultati davveri inattesi. Persino con una sorpresa.

«La nascita è avvenuta per partenogenesi, cioè senza fecondazione da parte di esemplari maschi – conferma l’Istituto, che ha fatto un’ulteriore scoperta – Nel 2020 era avvenuta un’altra nascita di uno squalo femmina, che purtroppo non era sopravvissuta, ma della quale era stato conservato del materiale biologico. Anche in questo caso è stata confermata la riproduzione per partenogenesi. Ma la notizia straordinaria è che a dare alla luce la prima “piccola” non è stata la mamma di Ispera, ma l’altra femmina adulta ospitata nella vasca pelagica».

Nel maggio scorso, Ispera era venuta alla luce nella grande vasca pelagica (300.000 litri) dell’Acquario sardo di Cala Gonone, che oltre a cernie, ricciole, e molte altre specie mediterranee, ospita da circa 10 anni due femmine adulte di palombo. Il suo nome significa “speranza” in sardo.

«Ad oggi la cucciola pesa circa 1200 grammi e misura 45 cm. È ospitata in una delle vasche curatoriali dell’Acquario di Cala Gonone, dove si alimenta con regolarità seguendo una dieta a base di gamberi, calamari e piccoli pesci, e sembra godere di ottima salute – spiegano gli studiosi dell’Istituto di zooprofilassi – La nascita di Ispera è ottima news perché la specie, a causa della pesca eccessiva, è a grave rischio di estinzione, tanto da essere stata inserita nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie vulnerabile».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.