Quello riguardante il cambiamento climatico è uno dei problemi maggiori della nostra epoca. Non hanno mancato di evidenziarlo dai rappresenti delle organizzazioni di categoria del settore agricolo intervenuti questa mattina, 10 marzo, all’apertura del corso in per perito estimatore che si tiene oggi e domani al l’Istituto agrario “Bonfantini”. Una due giorni di avviamento e formazione, organizzata e promossa dall’Isiss “Cerletti” di Conegliano, capofila a livello nazionale. Una full immersion di complessive sedici ore che vedrà alternarsi al microfono diversi relatori, tra i quali anche molti ex studenti della scuola di corso Risorgimento.
A fare gli onori di casa la dirigente scolastica del “Bonfantini” Biatriz Baldo, che nel suo saluto ha parlato di «iniziativa che riveste una duplice valenza, non solo di importanza formativa, ma anche un’occasione importante di riflessione nell’ambito dell’attuale congiuntura, soprattutto di questioni climatiche». Il corso, per Andrea Crivelli, cosigliere provinciale delegato all’Istruzione, «rappresenta un’occasione importante dal punto di vista professionale, in un panorama dove le avversità atmosferiche sono più frequenti rispetto ad altri periodi. Si tratta di un grave problema per il mondo agricolo ma per come viene affrontato oggi rappresenta un’opportunità professionale, dove il personale in forza non è nutrito rispetto a quelle che sono le esigenze. Un’ulteriore occasione per fare “rete” fra tanti soggetti coinvolti». La collaborazione fra il “Bonfantini” e il “Cerletti” è iniziata negli ultimi mesi del 2022, ha ricordato ancora Baldo, trovando ora un importante traguardo «con questa due giorni dedicata agli nostri studenti, quasi tutti dell’ultimo anno, anche se la platea è vasta anche per la disponibilità offerta di poter seguire le sessioni online».
Sara Baudo di Coldiretti Novara-Vco: «Si parla di siccità non più da mesi ma ormai da anni. Abbiamo tutti visto cosa è successo l’anno scorso e quest’anno non siamo partiti meglio. Non piove, manca neve sui ghiacciai e un dato che mi fa sempre impressione è che di tutta la nostra acqua solo l’11% riusciamo a inglobare. Provate a immaginare cosa potrebbe essere un progetto a lunga durata per la creazione di siti destinati a stoccarla. Il Piemonte è fra le regioni dove la situazione è più grave mentre l’Emilia Romagna salverà i prossimi raccolti grazie alla creazione di un invaso».
Giovanni Chiò di Confagricoltura Novara rivolgendosi ai ragazzi: «Quindici anni fa ho frequentato il corso a Cremona, allora sede più vicina. Oggi questa due giorni rappresenta un’opportunità anche per il nostro territorio».
Diego Bartolone del Consorzio Novara Uno: «Abbiamo bisogno di professionisti preparati e seri, perché soprattutto le aziende agricole ne avranno bisogno. Una perizia efficace e puntuale sarà necessaria».
Giuseppe Massara di Condifesa Novara: «Quelle nostre sono figure importanti per il territorio svolgendo un lavoro focale, che si interfaccia tra gli agricoltori e le realtà istituzionali».
Fabrizio Gaboardi del Collegio provinciale dei periti agrari: «Il numero crescente degli eventi atmosferici che provocano danni sempre più in modo maggiore necessita di figure sempre più esperte. Da qui un invito agli studenti, quello di seguire nel miglior modo possibile questo corso».
Corso che ha anche dei veri e propri esperti come gli ispettori Gianluca Ranzani, Piero Actis e Giovanni Follador. Ma una delle preoccupazioni maggiori è rappresentata dagli aumenti dei costi delle assicurazioni, con le compagnie che oggi si rifiutano di stipulare polizze contro la siccità. In aiuto potrebbe arrivare l’Unione europea, “pescando” in un fondo creato prelevando un contributo del 3% delle risorse distribuite al comparto. Basterà?