Possiamo finalmente dire che dopo quasi due anni è tornata a farsi vedere una perturbazione atlantica vera e propria. Quanto avvenuto tra ieri e oggi, in passato non avrebbe meritato alcun tipo di approfondimento ma in epoca di siccità eccezionale fa notizia. Dopo molto tempo abbiamo avuto precipitazioni abbondanti su tutto il Nord-Ovest Italia in maniera continuativa e diffusa.
Nel corso degli scorsi mesi ci sono state altre occasioni di precipitazioni rilevanti ma quasi sempre molto localizzate ovvero a Novara città pioveva molto ma spostandoci di 10 chilometri non era caduta una goccia o viceversa. Questa è la differenza tra precipitazioni organizzate, come nel caso di oggi, e precipitazioni dovute a contrasti termici e di correnti in quota che risultano molto localizzate.
Nella mappa sottostante vi mostriamo l’attuale configurazione Europea che vede a sinistra in rosso il ritorno di un imponente anticiclone delle Azzorre nella sua sede opportuna ovvero sull’oceano Atlantico con parziale coinvolgimento dell’Iberia. Sull’Italia invece una colorazione blu che scende dalle Isole Britanniche fino all’Africa questo a segnalare una falla di bassa pressione sul Mediterraneo centrale.
Non vi è invece traccia del famigerato anticiclone Africano che negli ultimi anni ha monopolizzato il tempo di quasi tutti i mesi passati.
Questa configurazione parrebbe persistere almeno ancora per altri 10/15 giorni portando all’arrivo di ulteriori piogge in più occasioni.
Sappiamo quanto l’atmosfera una volta trovato un equilibrio tenda a rimanerci a lungo, quindi non è da escludere che un periodo perturbato possa protrarsi, pur a tratti, anche all’inizio della stagione estiva.
Questo ne consegue anche delle ottime notizie: già oggi il livello d’invaso del Lago Maggiore è salito al 90%, circa 120 centimetri sopra lo zero idrometrico. Un livello che non si raggiungeva da molto tempo che accompagnato ad un aumento di portata di tutti i fiumi e alle nevicate abbondanti sopra i 2000 metri dovrebbero dare maggiori garanzie in termini di carenza d’acqua per l’irrigazione.
Altra buona notizia è l’umidità dei terreni che grazie alle piogge degli ultimi giorni è risalita notevolmente dando respiro alla vegetazione, in vista della futura stagione calda che senza questa scorta in maggio sarebbe andata in profonda difficoltà ai primi caldi.
Facendo un raffronto a oggi tra quanto è piovuto nello stesso periodo nel 2022 e nel 2023 appare abbastanza chiaro il confronto.
Di seguito nella prima mappa sono indicati i millimetri di pioggia caduti tra 1° gennaio 2022 e 10 maggio 2022 sulla provincia di Novara. Si nota sul capoluogo circa 110 mm ed in provincia valori anche inferiori ai 70 mm.
La mappa successiva invece rappresenta lo stesso periodo ma del 2023 ed ecco che sul capoluogo siamo già a 220 mm e tutta la provincia mostra quantitativi caduti vicini o superiori ai 200 mm.
In estrema sintesi è piovuto il doppio dello scorso anno, senza eccessi, ma ci sono i presupposti per un graduale ritorno alla normalità e l’uscita dall’emergenza.