Anche Arona sta iniziando a beneficiare dei fondi legati al Pnrr. Nell’ambito del programma “Sicuro, verde e sociale” annunciato dall’assessore regionale alla Casa Chiara Caucino, la cittadina del Sancarlone ha già ottenuto 126 mila euro destinati a finanziare uno degli interventi (gli altri sono destinati al capoluogo) specifici del settore residenziale. In particolare, sarà riqualificato uno stabile di proprietà comunale situato in vicolo del Mulino, in totale sette alloggi per complessivi 324 metri quadrati.
Ma questo è solo l’inizio. Parola del sindaco Federico Monti, per il quale «la carne al fuoco è davvero tanta. I fondi europei rappresentano una grande opportunità per concretizzare una serie di progetti destinati a dare una serie di risposte a tanti problemi che da tempo attendevano una risposta». E a sentire il primo cittadino, gli obiettivi da conseguire grazie a queste risorse straordinarie sono davvero molteplici.
«Il progetto “Sicuro, verde e sociale” – ha continuato Monti – ci consentirà di realizzare quella rigenerazione urbana alla quale sono interessate diverse zone della nostra città, che potranno essere riqualificate grazie alla realizzazione tra l’altro di una pista ciclabile, di un percorso pedonale e di nuove aree verdi a ridosso del Vevera». Stiamo parlando del torrente che nasce sulle pendici del Mottarone, nel territorio di Invorio, per poi allargare il suo letto in prossimità proprio di Arona, tagliandola quasi in due prima di terminare la sua corsa nelle acque del lago Maggiore. In passato, in caso di particolari piene, il Vevera ha provocato l’allagamento di alcune zone del centro urbano, mentre nel periodo di portata minima dal suo alveno si sono sprogionati odori sgradevoli dovuti all’inquinamento.
Ma, come ha ricordato ancora il sindaco, «puntiamo a ottenere ulteriori risorse per la digitalizzazione dei servizi comunali, l’efficientamento energetico nelle scuole, il completamento del Museo di arte moderna, la realizzazione di una nuova palestra comunale. Senza dimenticare che puntiamo sempre di più al coinvolgimento dei Comuni vicini per la condivisione di particolari servizi. Per questo ci serve uno o più partner che, insieme a noi, ci consenta di raggiungere la soglia di 15 mila abitanti per beneficiare anche di questa ulteriore opportunità. Occorre mettersi insieme e lavorare per il bene del territorio e dei suoi cittadini».