Inclusione lavorativa e recupero di uno spazio industriale. Ad Arona apre La Fabbrichetta

Una fabbrica dismessa donata dalla proprietà alla rete FARE. Motore del progetto è la Cooperativa Il Ponte di Invorio. Presentazione venerdì 29 al Teatro San Carlo

Un progetto ambizioso che nasce dal recupero di uno spazio industriale dismesso dio 800 metri quadrati che l’azienda Paolo Astori e la famiglia Campagnoli hanno concesso per 30 anni a titolo gratuito alla rete FARE (Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza www.fareinclusione.it),un insieme di enti e associazioni che si occupano di inclusione sociale nelle province di Novara, Verbania, Varese e Vercelli.

Una storia che parte da lontano: a fine Ottocento era una fabbrica del ghiaccio, dagli anni Venti del Novecento si producevano giocattoli in alluminio. Poi, negli anni Quaranta, la fabbrica passa di proprietà ai due cugini Campagnoli, tra cui Mario – da qui il nome della Fabbrichetta con cui la famiglia lo vuole ricordare –, e inizia la produzione di dadi e bulloni per l’industria aerospaziale (e bellica durante il secondo conflitto mondiale).

Gli spazi non sono più utilizzati dal 2008 e sono ora messi al centro di un programma di rigenerazione e riuso, per cui si stanno cercando ulteriori fondi e finanziamenti, da fondazioni, enti pubblici e aziende private.

Il progetto mira a creare opportunità concrete per l’inclusione lavorativa di disabili e persone in difficoltà, per ridurre il disagio sociale dei giovani in attesa di una prima occupazione, ma anche per offrire opportunità di stage e tirocinio a studenti delle scuole superiori. Motore del progetto è la Cooperativa Il Ponte di Invorio che dal 1988 porta avanti l’impegno concreto dell’inserimento lavorativo di persone fragili e socialmente svantaggiate, aprendo possibilità adeguate alle loro capacità e restituendo a ognuno pari opportunità e dignità.

La Fabbrichetta è stata pensata e suddivisa in tre aree, ognuna con un diverso obiettivo e distinta dalle altre, ma profondamente interconnesse: la prima vede la realizzazione di uno spazio laboratoriale-produttivo per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e svantaggio sociale; la seconda ospiterà stage formativi con macchinari di ultima generazione per la preparazione di ragazzi e ragazze al mondo del lavoro; l’ultima, luogo di aggregazione e di studio per gli studenti delle scuole superiori e dei centri formativi della città.

Se i fondi saranno sufficienti, i lavori strutturali partiranno a inizio 2022 e, una volta conclusi, saranno circa 40 le persone coinvolte.

Il progetto, che sarà presentato venerdì 29 ottobre alle 21 al Teatro San Carlo di Arona, vede la partecipazione di Associazione Amici del Fermi, Paolo Astori, Il Ponte, Amici di Paolo Bevilacqua, Città di Arona. Durante la serata sono previsti anche gli interventi musicali degli allievi dell’orchestra dell’ISS Fermi.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Inclusione lavorativa e recupero di uno spazio industriale. Ad Arona apre La Fabbrichetta

Una fabbrica dismessa donata dalla proprietà alla rete FARE. Motore del progetto è la Cooperativa Il Ponte di Invorio. Presentazione venerdì 29 al Teatro San Carlo

Un progetto ambizioso che nasce dal recupero di uno spazio industriale dismesso dio 800 metri quadrati che l’azienda Paolo Astori e la famiglia Campagnoli hanno concesso per 30 anni a titolo gratuito alla rete FARE (Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza www.fareinclusione.it),un insieme di enti e associazioni che si occupano di inclusione sociale nelle province di Novara, Verbania, Varese e Vercelli.

Una storia che parte da lontano: a fine Ottocento era una fabbrica del ghiaccio, dagli anni Venti del Novecento si producevano giocattoli in alluminio. Poi, negli anni Quaranta, la fabbrica passa di proprietà ai due cugini Campagnoli, tra cui Mario – da qui il nome della Fabbrichetta con cui la famiglia lo vuole ricordare –, e inizia la produzione di dadi e bulloni per l’industria aerospaziale (e bellica durante il secondo conflitto mondiale).

Gli spazi non sono più utilizzati dal 2008 e sono ora messi al centro di un programma di rigenerazione e riuso, per cui si stanno cercando ulteriori fondi e finanziamenti, da fondazioni, enti pubblici e aziende private.

Il progetto mira a creare opportunità concrete per l’inclusione lavorativa di disabili e persone in difficoltà, per ridurre il disagio sociale dei giovani in attesa di una prima occupazione, ma anche per offrire opportunità di stage e tirocinio a studenti delle scuole superiori. Motore del progetto è la Cooperativa Il Ponte di Invorio che dal 1988 porta avanti l’impegno concreto dell’inserimento lavorativo di persone fragili e socialmente svantaggiate, aprendo possibilità adeguate alle loro capacità e restituendo a ognuno pari opportunità e dignità.

La Fabbrichetta è stata pensata e suddivisa in tre aree, ognuna con un diverso obiettivo e distinta dalle altre, ma profondamente interconnesse: la prima vede la realizzazione di uno spazio laboratoriale-produttivo per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e svantaggio sociale; la seconda ospiterà stage formativi con macchinari di ultima generazione per la preparazione di ragazzi e ragazze al mondo del lavoro; l’ultima, luogo di aggregazione e di studio per gli studenti delle scuole superiori e dei centri formativi della città.

Se i fondi saranno sufficienti, i lavori strutturali partiranno a inizio 2022 e, una volta conclusi, saranno circa 40 le persone coinvolte.

Il progetto, che sarà presentato venerdì 29 ottobre alle 21 al Teatro San Carlo di Arona, vede la partecipazione di Associazione Amici del Fermi, Paolo Astori, Il Ponte, Amici di Paolo Bevilacqua, Città di Arona. Durante la serata sono previsti anche gli interventi musicali degli allievi dell’orchestra dell’ISS Fermi.

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