L’ente di gestione delle aree protette del Ticino e lago Maggiore, che si occupa di oltre 20 aree protette del quadrante nordorientale piemontese, ha presentato il bilancio preventivo 2023 che pareggia a 7.844.445,40 euro.
L’iter di approvazione del bilancio preventivo vede un doppio assenso: prima il passaggio nella Assemblea della Comunità delle Aree Protette formata da 62 Comuni appartenenti alle Province di Biella, Vercelli, Novara e VCO e poi l’adozione del Consiglio di Gestione dell’ente. La comunità si era già espressa favorevolmente prima della pausa natalizia, l’approvazione definitiva è arrivata con il voto unanime nella seduta del Consiglio di Gestione di martedì 27 dicembre. Un’approvazione importante per l’ente che ha avuto un anno non semplice: le dimissioni del precedente Presidente nel dicembre 2021, un semestre di assenza dell’organo di presidenza e poi a luglio la nomina della vice presidente Vallera alla Presidenza. Infine, a metà settembre il cambio di direttore con lo scavalco regionale dell’arch.
Monica Perroni, neo-direttrice del Parco del Po Piemontese. La presidente Erika Vallera commenta: «La predisposizione e approvazione del bilancio annuale e pluriennale entro il 31 dicembre 2022 era une delle sfide che ho posto alla direttrice ad interim. Nell’ultimo triennio infatti l’ente non aveva approvato il bilancio preventivo nel termine dovendo far ricorso alla gestione provvisoria. Deliberare il preventivo entro la chiusura dell’anno era sicuramente una sfida ardua, ancor di più alla luce delle straordinarie condizioni geopolitiche che stiamo vivendo e che riverberano su una serie di spese correnti, oltre allo specifico contesto del nostro Ente visto che la direttrice del Po Piemontese è a scavalco sul nostro Ente solo da settembre 2022. Esserci riusciti dimostra il grande impegno e la ferma volontà degli uffici. Per questo mi sento di ringraziare la direttrice ad interim e il personale dell’Ente per lo straordinario lavoro che hanno saputo fare».
Il bilancio dell’ente strumentale si basa essenzialmente sui trasferimenti dalla Regione Piemonte legati alle spese del personale e su contributi ministeriali o comunitari. Da rilevare quindi che la cosiddetta “emergenza caro utenze” – che maggiormente spaventa i bilanci pubblici nel contesto attuale – è stata affrontata dall’ente di gestione facendo ricorso a fondi propri e all’avanzo di amministrazione, questo ha permesso di garantire la copertura degli aumenti senza dover ricorrere a tagli in altre voci. Proseguiranno anche per il 2023 infatti le attività ordinarie svolte dal Parco, come lo sportello forestale, la gestione faunistica o i rapporti di collaborazione con le scuole. Fra i progetti finanziati si evidenziano la continuazione del progetto Life “Insubricus” che si occupa di intervenire sulla specie e sull’habitat per migliorare lo stato di conservazione e favorire la crescita delle popolazioni di Pelobates fuscus insubricus, specie rara ed endemica del nord Italia e la riqualificazione della Roggia Molinara, progetto pilota per sperimentare una manutenzione delle sponde del canale con un approccio innovativo in grado di mantenerne il valore ecologico. In via di conclusione i progetti Interreg “ParchiVerbanoTicino”, “Slowmove” e “In bici a pelo acqua”.