Avis, due oleggesi all’International Youth Forum in Libano

In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, è importante affrontare le questioni legate alla raccolta del sangue in un’ottica internazionale. Avis offre, a partire dai volontari più giovani, la possibilità di partecipare e mettersi alla prova in importanti tavoli di confronto come il Forum Internazionale Giovani, l’evento che ogni anno richiama decine di volontari provenienti dai Paesi membri della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS). L’ultimo Forum si è svolto nelle scorse settimane in Libano, dove ha partecipato, superando un’apposita selezione nazionale, l’avisino oleggese Salvatore (Savio) Valeo.

«Ho aspettato con trepidazione l’opportunità di partecipare all’International Youth Forum in Libano – ha raccontato Valeo – e ora che è giunto il momento di riflettere sull’esperienza, sono sopraffatto dalla gratitudine per le esperienze che ho vissuto e le persone che ho avuto il privilegio di incontrare. Ciò che ha davvero reso questa esperienza indimenticabile è stata la connessione umana che ho stabilito. Il team building ha aperto porte a legami che andranno oltre i confini del forum stesso. Attraverso attività divertenti e sfide di gruppo, ho conosciuto persone da tutto il mondo, giovani come me, che condividono la stessa passione per il volontariato e la donazione gratuita di sangue. Insieme abbiamo riso, imparato e condiviso le nostre esperienze. L’International Youth Forum in Libano non è stato solo un evento, ma una crescita personale e collettiva. Sono grato ad Avis Nazionale, Avis Piemonte, Avis Provinciale di Novara e Avis comunale di Oleggio per avermi permesso di prendere parte a questa incredibile esperienza».

«Con gli strumenti di comunicazione e le abilità di team building che ho acquisito, so che posso fare la mia parte – ha concluso il volontario – E so che non sono solo in questo sforzo. Le amicizie e le connessioni che ho creato sono diventate parte di una rete globale di giovani volontari che si sostengono a vicenda. Mentre lascio il Libano fisicamente, porto con me gli insegnamenti e l’ispirazione di questa esperienza, pronto metterle in pratica nella mia comunità».

Ma in Libano, a qualche chilometro di distanza, c’era anche il primo luogotenente Gennaro Basile, avisino di Oleggio con all’attivo 161 donazioni, che ha avuto anche modo di collegarsi con Savio. La missione in Libano non è per il primo luogotenente Basile solo un impegno militare, ma una rete intricata di attività finalizzate a promuovere la collaborazione, l’addestramento e il miglioramento delle condizioni di vita nella popolazione locale.

«Una delle esperienze più toccanti – ha spiegato Basile – è stata la collaborazione con l’istituzione libanese locale per le donazioni di sangue. Nel mese di aprile scorso, le forze armate italiane si sono unite alla comunità per un gesto di solidarietà che va al di là delle divisioni e dei confini. Donare il proprio sangue non è solo un atto medico, ma un simbolo di unità e compassione. Vedere persone di diverse nazionalità – ha proseguito e concluso – donare insieme fa capire quanto sia fondamentale l’umanità che condividiamo, al di là delle appartenenze. Le nostre esperienze, con le dovute differenze, non sono solo un atto di servizio, ma un viaggio verso la comprensione e la solidarietà universale. Le persone incontrate e le lezioni apprese sono un tesoro che ognuno porterà con sé per il resto della vita».

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Avis, due oleggesi all’International Youth Forum in Libano

In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, è importante affrontare le questioni legate alla raccolta del sangue in un’ottica internazionale. Avis offre, a partire dai volontari più giovani, la possibilità di partecipare e mettersi alla prova in importanti tavoli di confronto come il Forum Internazionale Giovani, l’evento che ogni anno richiama decine di volontari provenienti dai Paesi membri della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS). L'ultimo Forum si è svolto nelle scorse settimane in Libano, dove ha partecipato, superando un’apposita selezione nazionale, l’avisino oleggese Salvatore (Savio) Valeo.

«Ho aspettato con trepidazione l'opportunità di partecipare all'International Youth Forum in Libano - ha raccontato Valeo - e ora che è giunto il momento di riflettere sull'esperienza, sono sopraffatto dalla gratitudine per le esperienze che ho vissuto e le persone che ho avuto il privilegio di incontrare. Ciò che ha davvero reso questa esperienza indimenticabile è stata la connessione umana che ho stabilito. Il team building ha aperto porte a legami che andranno oltre i confini del forum stesso. Attraverso attività divertenti e sfide di gruppo, ho conosciuto persone da tutto il mondo, giovani come me, che condividono la stessa passione per il volontariato e la donazione gratuita di sangue. Insieme abbiamo riso, imparato e condiviso le nostre esperienze. L'International Youth Forum in Libano non è stato solo un evento, ma una crescita personale e collettiva. Sono grato ad Avis Nazionale, Avis Piemonte, Avis Provinciale di Novara e Avis comunale di Oleggio per avermi permesso di prendere parte a questa incredibile esperienza».

«Con gli strumenti di comunicazione e le abilità di team building che ho acquisito, so che posso fare la mia parte - ha concluso il volontario - E so che non sono solo in questo sforzo. Le amicizie e le connessioni che ho creato sono diventate parte di una rete globale di giovani volontari che si sostengono a vicenda. Mentre lascio il Libano fisicamente, porto con me gli insegnamenti e l'ispirazione di questa esperienza, pronto metterle in pratica nella mia comunità».

Ma in Libano, a qualche chilometro di distanza, c’era anche il primo luogotenente Gennaro Basile, avisino di Oleggio con all’attivo 161 donazioni, che ha avuto anche modo di collegarsi con Savio. La missione in Libano non è per il primo luogotenente Basile solo un impegno militare, ma una rete intricata di attività finalizzate a promuovere la collaborazione, l'addestramento e il miglioramento delle condizioni di vita nella popolazione locale.

«Una delle esperienze più toccanti – ha spiegato Basile – è stata la collaborazione con l'istituzione libanese locale per le donazioni di sangue. Nel mese di aprile scorso, le forze armate italiane si sono unite alla comunità per un gesto di solidarietà che va al di là delle divisioni e dei confini. Donare il proprio sangue non è solo un atto medico, ma un simbolo di unità e compassione. Vedere persone di diverse nazionalità – ha proseguito e concluso – donare insieme fa capire quanto sia fondamentale l'umanità che condividiamo, al di là delle appartenenze. Le nostre esperienze, con le dovute differenze, non sono solo un atto di servizio, ma un viaggio verso la comprensione e la solidarietà universale. Le persone incontrate e le lezioni apprese sono un tesoro che ognuno porterà con sé per il resto della vita».

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