«La prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, così come l’impegno per una corretta educazione digitale, non sono temi che si possono sostenere solo nei convegni o nelle giornate dedicate. C’è una legge regionale, ma senza le necessarie risorse non può incidere nella quotidianità dei nostri ragazzi». Commenta così con amarezza il consigliere del Partito Democratico Domenico Rossi registrando la bocciatura di due emendamenti presentati per dare piena operatività alla legge regionale, di cui è stato primo firmatario nella scorsa legislatura.
«Ho presentato due emendamenti sul tema – prosegue l’esponente novarese presente a Palazzo Lascaris – Con il primo chiedevo di evitare il taglio di 20 mila euro sulle attività educative, come ad esempio il patentino nelle scuole, e di aumentare lo stanziamento portandolo a 250 mila euro all’anno; con il secondo di ripristinare le risorse per finanziare la rete regionale dei centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo. Entrambi, però, sono stati respinti dalla maggioranza».
Rossi si attendeva una maggiore attenzione «proprio in un periodo in cui le ripercussioni psicologiche dell’isolamento e dell’eccessivo utilizzo della rete si stanno dimostrando in tutta la loro drammaticità sui più giovani. Mi appello – aggiunge – alla società civile e alle tante realtà che ogni giorno operano in questo settore affinché si attivino con il presidente Cirio e con la Giunta. Da parte mia non farò mancare il mio impegno in aula: siamo di fronte ad un errore a cui porre rimedio al più presto e potremmo farlo a partire dal Bilancio di assestamento. In quell’occasione ripresenterò entrambe le istanze».