Bonfantini, la scuola riprende con didattica mista. Ma non ingressi scaglionati

Nella mattinata di venerdì 28 agosto, su proposta del liceo scientifico Antonelli, i dirigenti degli istituti superiori di Novara si sono ritrovati per stabilire regole più o meno comuni a tutte le scuole della città anche allo scopo di agevolare il trasporto degli studenti. Ne sono uscite due proposte generali: ingressi e uscite scaglionati (dalle 8 alle 13 e dalle 9 alle 14), didattica in presenza supportata da quella a distanza.

Anche il dirigente dell’isitituto agrario Bonfantini, Vicenzo Zappia, presente alla riunione di venerdì, si sta attrezzando per la riapertura del 14 settembre con alcuni provvedimenti anti covid: «Stiamo cercando di adottare più o meno le stesse direttive in modo da uniformare, per quanto sia possibile, tutte le scuole. Anche noi ci stiamo orientando consapevoli del fatto di essere molto più fortunati di altri: dal punto di vista strutturale non ci sono problemi, lo spazio non manca sia nella parte interna che esterna. I nostri 600 studenti, suddivisi nelle tre sedi di Novara, Lesa e Romagnano, non avranno bisogno di orari scaglionati in quanto gli ingressi sono sufficienti per accoglierli tutti».

 

 

L’istituto punta, piuttosto, sulla didattica mista: «La nostra idea  prosegue Zappia – che verrà discussa nel collegio docenti della prossima settimana, è quella di abbinare la didattica in presenza a quella a distanza, ma solo per gli studenti più grandi; faremo in modo che i ragazzi di prima e seconda siano sempre in presenza in modo che possano orientarsi meglio; abbiamo anche pensato di proporre, a rotazione, quattro ore di lezione in presenza al mattino e tre on line al pomeriggio».

Per quanto riguarda, invece, il fenomeno, a livello nazionale, secondo il quale migliaia di insegnanti si starebbero dando alla fuga impauriti da una seconda ondata di Covid, Zappia rassicura: «Non ho avuto evidenza da parte degli insegnanti della mia scuola – sottolinea – ci sono alcuni docenti con fragilità e quelli saranno giustificati; per il resto vedo molta responsabilità».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Bonfantini, la scuola riprende con didattica mista. Ma non ingressi scaglionati

Nella mattinata di venerdì 28 agosto, su proposta del liceo scientifico Antonelli, i dirigenti degli istituti superiori di Novara si sono ritrovati per stabilire regole più o meno comuni a tutte le scuole della città anche allo scopo di agevolare il trasporto degli studenti. Ne sono uscite due proposte generali: ingressi e uscite scaglionati (dalle 8 alle 13 e dalle 9 alle 14), didattica in presenza supportata da quella a distanza.

Anche il dirigente dell’isitituto agrario Bonfantini, Vicenzo Zappia, presente alla riunione di venerdì, si sta attrezzando per la riapertura del 14 settembre con alcuni provvedimenti anti covid: «Stiamo cercando di adottare più o meno le stesse direttive in modo da uniformare, per quanto sia possibile, tutte le scuole. Anche noi ci stiamo orientando consapevoli del fatto di essere molto più fortunati di altri: dal punto di vista strutturale non ci sono problemi, lo spazio non manca sia nella parte interna che esterna. I nostri 600 studenti, suddivisi nelle tre sedi di Novara, Lesa e Romagnano, non avranno bisogno di orari scaglionati in quanto gli ingressi sono sufficienti per accoglierli tutti».

 

 

L’istituto punta, piuttosto, sulla didattica mista: «La nostra idea  prosegue Zappia – che verrà discussa nel collegio docenti della prossima settimana, è quella di abbinare la didattica in presenza a quella a distanza, ma solo per gli studenti più grandi; faremo in modo che i ragazzi di prima e seconda siano sempre in presenza in modo che possano orientarsi meglio; abbiamo anche pensato di proporre, a rotazione, quattro ore di lezione in presenza al mattino e tre on line al pomeriggio».

Per quanto riguarda, invece, il fenomeno, a livello nazionale, secondo il quale migliaia di insegnanti si starebbero dando alla fuga impauriti da una seconda ondata di Covid, Zappia rassicura: «Non ho avuto evidenza da parte degli insegnanti della mia scuola – sottolinea – ci sono alcuni docenti con fragilità e quelli saranno giustificati; per il resto vedo molta responsabilità».


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