Camera di Commercio: Maurizio Comoli, past president della Camera di Commercio di Novara, è stato nominato commissario straordinario. Il ruolo durerà fino all’accorpamento con la Camera di Biella e Vercelli e con quella del Verbano Cusio Ossola.
La nomina a commissario, avvenuta con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, prevede l’attribuzione a Comoli di tutti i poteri del Presidente, del Consiglio e della Giunta camerali, dopo che gli Organi sono decaduti lo scorso 14 settembre per effetto delle disposizioni previste dal decreto legge n. 104/2020 (cosiddetto Decreto Agosto).
«All’inizio del mio mandato di presidente avevo accettato l’incarico con l’impegno di favorire il processo di unione delle Camere di Commercio – ha commentato Maurizio Comoli – Un impegno che rinnovo anche ora, per compiere questo tratto finale prima della nascita del nuovo Ente. Le sfide future sono notevoli e non solo a livello organizzativo, vista la complessità della fase economica che stiamo attraversando: il nostro obiettivo è stato quello di prepararsi al meglio, mettendo in campo tutte le risorse disponibili per assicurare alle imprese del territorio un sostegno concreto».
Nel corso del 2020 la Camera di Commercio di Novara ha destinato risorse significative agli interventi per le imprese, con l’obiettivo di aiutare il sistema produttivo locale a fronteggiare gli effetti dell’emergenza sanitaria. In particolare, 1,45 milioni sono stati messi a disposizione degli imprenditori novaresi in forma di contributi a fondo perduto attraverso il bando Novara restart.
«Complessivamente sono 706 le domande di contributo presentate, di cui 389 sono già state esaminate, liquidando il relativo contributo, pari a circa 630mila euro – ha spiegato Comoli – Confermiamo inoltre la disponibilità di risorse per tutte le richieste presentate, incluse quelle con istruttoria in corso che, se risulteranno ammissibili, verranno dunque accolte e soddisfatte».
Dei quattro ambiti di spesa previsti dal bando camerale quello in cui si è concentrato il maggior numero di domande di contributo, pari al 57% delle richieste totali sinora esaminate, è stato la digitalizzazione (inclusi hardware e software per il lavoro a distanza); poco meno di un terzo degli interventi finanziati (31%) hanno riguardato la sicurezza sanitaria, mentre i rimanenti l’apertura sui mercati internazionali e la formazione.