Crisi energetica, inflazione e materie prime: sono le priorità del momento per gli imprenditori e i temi al centro dell’incontro che si è svolto a Vercelli, su iniziativa della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte con la partecipazione delle associazioni datoriali delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO.
Presenti al tavolo di lavoro i rappresentanti delle associazioni di categoria di tutti i settori economici: industria, artigianato, agricoltura, cooperative, commercio, turismo e terziario. «Tassi, materie prime ed energia sono temi sulla bocca di tutti e rappresentano la priorità delle priorità, dato l’impatto che si prospetta per imprese, occupazione e consumi» ha esordito Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Temi che richiedono una riflessione condivisa e urgente sulle possibili strategie da porre in essere per ridurre al minimo l’impatto sul nostro tessuto produttivo, riflessione che abbiamo voluto realizzare con il contributo di tutte le associazioni di categoria».
L’attuale scenario economico e le possibili prospettive future sono state analizzate grazie agli interventi di Maurizio Comoli, professore di economia aziendale dell’Università del Piemonte Orientale e consigliere camerale, e di Domenico De Angelis, condirettore Generale del Banco BPM S.p.A.
«Guardando al futuro si prospettano diversi scenari di sviluppo, più o meno avversi a seconda delle prossime evoluzioni sullo scenario mondiale – ha spiegato il professor Comoli – Le stime del PIL italiano per il 2023 vanno dal +0,68% nello scenario più favorevole al -1,34% in quello più negativo. In entrambi i casi l’export dimostra una capacità di tenuta, seppur con una lieve flessione nello scenario peggiore, elemento particolarmente importante per l’economia dell’Italia e del nostro territorio, fortemente orientato ai mercati internazionali. L’avverarsi di uno dei due scenari è molto legato al tema energia, che va tenuto in considerazione assieme all’inflazione, tenendo presente che l’Italia, così come i due terzi dei Paesi europei, arriva da anni di tassi negativi».
L’analisi di Domenico De Angelis è partita da Covid e guerra «elementi congiunturali imprevisti e imprevedibili che si sono innestati su elementi strutturali in atto da tempo, in primis l’inflazione americana, determinando una ricorsa drammatica dei tassi» ha spiegato De Angelis. «L’auspicio è che nei prossimi 12-18 mesi i tassi si stabilizzino su livelli intermedi, consapevoli che per almeno un decennio non si tornerà a quelli precedenti. Nel medio-lungo periodo possiamo aspettarci un rientro dei prezzi di materie prime, più lungo per il comparto alimentare che sconta anche le criticità climatiche, trasporti ed energia, tema quest’ultimo legato a doppio filo alle tensioni geopolitiche internazionali. Stiamo navigando a vista – ha sottolineato De Angelis – occorre pertanto grande elasticità nei comportamenti e cura nella gestione di urgenze e investimenti strutturali».
Concordi le associazioni di categoria intervenute nel condividere lo stato emergenziale in cui si trovano le imprese di tutti i settori, con il rischio reale di costi aziendali non sostenibili e possibili chiusure e con la necessità di far sentire la propria voce in maniera coesa, chiedendo interventi di tutela e garanzia a livello nazionale. L’incontro ha aperto un percorso condiviso di analisi e riflessione che continuerà nei prossimi mesi con l’obiettivo di mantenere il massimo livello di attenzione su questi temi, cruciali per lo sviluppo economico.