«Caro sindaco Canelli, Caro assessore Chiarelli, lo sport novarese non sta vivendo momenti bellissimi: il fallimento del Novara calcio è stato una brutta tegola per l’intero movimento cittadino, e’ inutile negarlo. Altre realtà, però, stanno vivendo un periodo d’oro, come l’atletica leggera che ha visto i successi internazionali di Linda Olivieri e Federico Bruno e molti altri risultati di spessore.
È però un dato di fatto che questi ragazzi, figli del nostro territorio, sono costretti a emigrare altrove perché la pista e le pedane del campo Gorla sono completamente distrutte, inutilizzabili, una assoluta vergogna, scusatemi il sostantivo forte, per una cittadina come la nostra». Non le manda a dire il presidente provinciale Fidal Paolo Canazza in merito allo stato in cui versa la pista di atletica, unica dove possono allenarsi i giovani atleti e i novaresi in generale. «Tutti i capoluoghi di provincia piemontesi, Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, Biella, Vercelli, Verbania e Domodossola dispongono di piste adeguate e anche centri più piccoli (Chieri, Mondovì’, Fossano, Giaveno, Pinerolo, Alba, Borgosesia) posseggono un manto recentemente rinnovato.
Anche Borgomanero ha una pista di buona qualità, e Bellinzago e Dormelletto hanno partecipato al bando sport e periferie proprio per rimettere in sesto l’anello. Insomma, sindaco e assessore, l’unico impianto cittadino dove si può svolgere un’attività sportiva generalista, aperta a tutti i cittadini, nonchè centro dell”attività scolastica, è lasciato in uno stato di totale abbandono e degrado e gli atleti locali che ottengono risultati di grandissimo prestigio se ne devono andare altrove per potersi allenare adeguatamente. Questa è una enorme sconfitta per la città di Novara, molto peggiore del fallimento di un club privato (che è pur sempre nel mio cuore, non fraintenda) ma delle cui tristi sorti, voi, come amministratori, non siete responsabili. Qui invece, mi spiace, sì, e se lo stesso impegno per reperire risorse lo metteste anche per questo scopo, forse una soluzione si potrebbe velocemente trovare. Non vi pare Confido in un vostro moto d’orgoglio: i nuovi Jacobs, Tamberi, Tortu attendono un vostro cenno».
Una risposta
Nei giornali italiani è frequente vedere le segnalazioni di luoghi in stato di abbandono o semi-abbandono. In questo caso si stratta di un impianto sportivo, ma non è diverso per monumenti, strutture, parchi, edifici pubblici. Sarebbe ingeneroso addossare la colpa ad una singola amministrazione, poiché situazioni analoghe ne esistono ovunque e riguardano amministrazioni locali o l’amministrazione centrale di ogni colore politico. Il problema è che nell’italiano sembra ormai essere connaturata l’idea che la manutenzione ordinaria non debba esistere. Questo riguarda i giardini pubblici come i viadotti autostradali con poca differenza tra pubblico e privato. Si costruisce qualcosa, si fa tanto per costruirla e poi la si abbandona al suo destino…