Cerotti intelligenti e bacche mangia virus: così l’Omar si distingue fra le scuole. L’istituto novarese si è aggiudicato il primo e il secondo posto del Premio “Storie di alternanza”, iniziativa promossa dal sistema camerale e a cui aderisce anche la Camera di Commercio di Novara. L’Omar ha fatto doppietta nella categoria istituti tecnici e professionali con due progetti.
Quello che ha vinto e che la prossima settimana parteciperà alla finale nazionale, è stato proposto da alcuni studenti che ora frequentano la 5A Chimica: “Chimica inossidabile e cerotti intelligenti”, ossia cerotti in grado di misurare in poco tempo febbre e temperatura corporea. Il progetto arrivato secondo, realizzato da studenti sempre di chimica ma che era frequentano la 4A, è di carattere ambientale: “Chimica supramolecolare una soluzione per l’ambiente” e riguarda l’utilizzo di alcune bacche per rimuovere l’inquinamento. Per i vincitori un premio in denaro da spendere per materiale scolastico: 750 euro ai vincitori, 500 ai secondi.
La finalissima nazionale, che coinvolgerà altre due scuole, è prevista per giovedì 26 novembre a partire dalle 15 in occasione della Fiera “Job&Orienta”, quest’anno interamente online, e sarà visibile in streaming sui social della Fiera e di Unioncamere.
«E’ un grande risultato per la scuola e per i ragazzi che hanno partecipato, – dice il preside Francesco Ticozzi – si è valorizzato il lavoro dell’istituto e ne siamo felici. E’ importante, in questo periodo ancora di più, valorizzare i ragazzi e per questo il grazie va in modo particolare a Celestino Fontaneto, l’insegnante che ha seguito entrambi i progetti. Al momento ci sono ancora dubbi sulla prossima alternanza scuola lavoro, se si farà, come, ma di fatto rappresenta una materia in più, richiede impegno ed è bello vederlo premiato». E in merito ai progetti: «Sono entrambi innovativi, – dice il preside – quasi è strano che nessuna azienda abbia ancora pensato di rendersi disponibile per i cerotti. In quanto alle bacche è un progetto sperimentale e utile: i ragazzi hanno visto che la bacca in questione, che assorbe gli inquinanti, è presente in quantità elevata proprio sull’Allea».