CNA Piemonte esprime tutta la sua preoccupazione per il continuo aumento del prezzo del gas. Le bollette energetiche hanno raggiunto livelli insostenibili che mettono a rischio imprese e cittadini. “È ormai evidente, anche alla luce del drammatico perdurare del conflitto Russo-Ucraino, che vada fissato un tetto al prezzo del gas, una priorità del Paese su cui chiediamo dunque l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del prossimo 25 settembre», ha commentato il Presidente Regionale di CNA Piemonte Bruno Scanferla.
«L’instabilità politica rischia di creare instabilità economica in un momento in cui il tessuto imprenditoriale italiano e l’economia del nostro paese stava facendo da traino per l’Europa. Chiediamo alla classe politica grande responsabilità, investimenti sulla crescita, regole chiare», ha spiegato il Segretario Regionale Delio Zanzottera.
Tra le soluzioni pratiche per combattere il caro-energia, CNA Piemonte rilancia la proposta sull’autoproduzione. «CNA Piemonte chiede di introdurre incentivi fiscali per l’installazione di impianti di fonti rinnovabili sui capannoni ai fini della produzione di energia destinata all’autoconsumo. Secondo nostre stime, già nell’arco del prossimo triennio, con un contributo pari al 50% dell’investimento, potrebbero essere coinvolte circa 125.000 unità immobiliari produttive. Un’imponente opera di riqualificazione del patrimonio immobiliare d’impresa tale da non impattare su ambiente, paesaggio e consumo di suolo. Un investimento virtuoso per il sistema Paese, che non genera tensioni sulla rete e abbassa in modo strutturale il costo della bolletta», ha affermato Zanzottera.
La forte accelerazione dell’utilizzo dei bonus in edilizia ha impresso una spinta alla ripresa di tutto il settore delle costruzioni e ha contribuito alla crescita del prodotto interno lordo. Tuttavia, sono emerse criticità che inducono a ripensare il modello di sostegno a questi lavori.
Per raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e messa in sicurezza del maggior numero di immobili, CNA Piemonte chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi. Disporre di un adeguato orizzonte temporale, perlomeno decennale, consente la programmazione e lo svolgimento dei lavori senza creare tensioni e strozzature.
«Le micro e piccole imprese sono allo stremo e rischiano di non reggere un altro colpo. L’ondata di rincari che si sta abbattendo sulle imprese e sulle famiglie rischia di far chiudere definitivamente i battenti a tante micro imprese piemontesi. Abbiamo retto al Covid, siamo sopravvissuti al caro materie prime, abbiamo affrontato la carenza di personale, ci siamo adeguati a un cambio repentino del panorama internazionale che ha messo e sta mettendo a dura prova l’export e il Made in Italy. Abbiamo trasformato le nostre aziende, favorito lo Smart working e innovato. Nonostante il calo di fatturato e i grandi investimenti necessari per affrontare la crisi le micro imprese sono state resilienti. Oggi però si rischia di non superare l’autunno. Siamo fortemente preoccupati. A tutto quanto espresso prima, infatti, temiamo che si aggiungano un panorama politico confuso con elezioni alle porte che mette a rischio gli investimenti del Pnrr, lo shock del cambiamento climatico e la conseguente crisi idrica che metterà per l’ennesima volta a dura prova la tenuta di un settore produttivo stanco e all’estremo delle forze a cui saranno richiesti ulteriori cambiamenti, nuove regole, nuove capacità professionali e nuove modalità produttive. Per questo riteniamo importante, anzi, prioritario avere una visione futura per affrontare la contingenza», ha concluso Zanzottera.