Coldiretti e Unione Europea: rinvio su Nutriscore salva made in Piemonte

Secondo il presidente di Coldiretti Piemonte: «Il Nutriscore è infatti un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto»

Il rinvio della presentazione della proposta di regolamento sull’etichetta nutrizionale fronte-pacco salva l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine che rischiava di essere ingiustamente penalizzato dall’etichetta Nutriscore. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che il rinvio al secondo trimestre del 2023 della presentazione della proposta di regolamento conferma le perplessità sull’etichetta a colori manifestate dall’Italia e da altri Paesi.

«Il Nutriscore è infatti un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati giornalmente. L’approccio dell’Unione Europea va combattuto perché fuorviante e perché apre le porte al cibo sintetico che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta».

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Coldiretti e Unione Europea: rinvio su Nutriscore salva made in Piemonte

Secondo il presidente di Coldiretti Piemonte: «Il Nutriscore è infatti un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto»

Il rinvio della presentazione della proposta di regolamento sull’etichetta nutrizionale fronte-pacco salva l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine che rischiava di essere ingiustamente penalizzato dall’etichetta Nutriscore. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che il rinvio al secondo trimestre del 2023 della presentazione della proposta di regolamento conferma le perplessità sull’etichetta a colori manifestate dall’Italia e da altri Paesi.

«Il Nutriscore è infatti un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati giornalmente. L’approccio dell’Unione Europea va combattuto perché fuorviante e perché apre le porte al cibo sintetico che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta».

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