Coldiretti Novara-Vco: «Da Est Sesia trattamenti non equi e mancanza di informazione»

Dato mandato ad un esperto per analizzare l'operato dei vertici del Consorzio

La mancanza di una corretta ed uniforme informazione sulle manovre e l’assenza di equità di trattamento. Queste sono le due accuse mosse da Coldiretti Novara-Vco nei confronti di Est Sesia dopo la decisione del Consorzio di chiudere le bocche che riforniscono di acqua i campi novaresi. Oltre alla decisione che mette a grande rischio le coltivazioni di centinaia di agricoltori, la contestazione riguarda anche le tempistiche: «La delibera è stata annunciata all’ultimo momento, senza preavviso e senza alcun tipo di motivazione – hanno esordito il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo (in foto) e il direttore Francesca Toscani – Da settimane stiamo continuando a chiedere che venga inviato un bollettino che ci tenga aggiornati costantemente sulla situazione. Tutto questo non avviene, come non ci è stata data una motivazione per la chiusura delle bocche. Siamo consapevoli che i cali d’acqua in un periodo emergenziale come questo possano essere improvvisi, ma non è accettabile che non ci sia comunicazione: prima che vengano chiuse le bocche di derivazione vogliamo essere avvisati con i dovuti mezzi e con le necessarie motivazioni».

Non ci presteremo a facili strumentalizzazioni. L’acqua deve essere distribuita equamente anche con la scarsissima risorsa disponibile.

«Lo Statuto di Est Sesia – hanno preseguito Baudo e Toscani – ha affermato che “nei casi di penuria d’acqua, alle dispense irrigue della rete principale vengono applicate riduzioni temporanee che debbono mirare ad essere, nei limiti del possibile, percentualmente uguali per tutte le dispense stesse. Prosegue inoltre : “Nel caso di eccezionali deficienze dell’acqua disponibile, il Consorzio può adottare misure particolari al fine di ridurre i danni e di conciliare nel modo più opportuno le legittime esigenze delle diverse utenze”. Questo però non sta succedendo perché non c’è equità né conciliazione di trattamento tra le utenze. Abbiamo richiesto ed ottenuto un incontro lunedì scorso con il Consorzio e le risposte ottenute le reputiamo insoddisfacenti e poco motivate. Per trovarci poi di fronte al pomeriggio stesso e senza alcun preavviso ad una comunicazione pervenuta telefonicamente e direttamente ai distretti di chiusura del 100% di prelievi dal Canale Cavour e dal Quintino Sella. Per 5 giorni, 2 giorni, 3 giorni: informazioni difformi pervenuteci dal territorio! Per questo motivo abbiamo deciso di dare mandato ad un esperto di diritto amministrativo di analizzare l’operato dei vertici di Est Sesia. Stiamo cercando di mettere in atto tutte le azioni in difesa del mondo agricolo e dei nostri soci».

Baudo e Toscani concludono: «Siamo di fronte ad un’emergenza straordinaria. La siccità sta colpendo tutto il settore agricolo dai coltivatori di riso ai produttori del comparto zootecnico e cerealicolo/foraggero. La mancanza di acqua ha portato gli agricoltori più virtuosi a prendere decisioni drastiche come quelle di cambiare ordinamento colturale a favore della risorsa idrica. Ma ciò non è bastato. Ora però servono risposte concrete per cercare di avere una gestione dell’acqua più equa possibile con un coordinamento migliore tra il consorzio e le parti agricole».

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Dato mandato ad un esperto per analizzare l’operato dei vertici del Consorzio

La mancanza di una corretta ed uniforme informazione sulle manovre e l’assenza di equità di trattamento. Queste sono le due accuse mosse da Coldiretti Novara-Vco nei confronti di Est Sesia dopo la decisione del Consorzio di chiudere le bocche che riforniscono di acqua i campi novaresi. Oltre alla decisione che mette a grande rischio le coltivazioni di centinaia di agricoltori, la contestazione riguarda anche le tempistiche: «La delibera è stata annunciata all’ultimo momento, senza preavviso e senza alcun tipo di motivazione – hanno esordito il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo (in foto) e il direttore Francesca Toscani – Da settimane stiamo continuando a chiedere che venga inviato un bollettino che ci tenga aggiornati costantemente sulla situazione. Tutto questo non avviene, come non ci è stata data una motivazione per la chiusura delle bocche. Siamo consapevoli che i cali d’acqua in un periodo emergenziale come questo possano essere improvvisi, ma non è accettabile che non ci sia comunicazione: prima che vengano chiuse le bocche di derivazione vogliamo essere avvisati con i dovuti mezzi e con le necessarie motivazioni».

Non ci presteremo a facili strumentalizzazioni. L’acqua deve essere distribuita equamente anche con la scarsissima risorsa disponibile.

«Lo Statuto di Est Sesia – hanno preseguito Baudo e Toscani – ha affermato che “nei casi di penuria d’acqua, alle dispense irrigue della rete principale vengono applicate riduzioni temporanee che debbono mirare ad essere, nei limiti del possibile, percentualmente uguali per tutte le dispense stesse. Prosegue inoltre : “Nel caso di eccezionali deficienze dell’acqua disponibile, il Consorzio può adottare misure particolari al fine di ridurre i danni e di conciliare nel modo più opportuno le legittime esigenze delle diverse utenze”. Questo però non sta succedendo perché non c’è equità né conciliazione di trattamento tra le utenze. Abbiamo richiesto ed ottenuto un incontro lunedì scorso con il Consorzio e le risposte ottenute le reputiamo insoddisfacenti e poco motivate. Per trovarci poi di fronte al pomeriggio stesso e senza alcun preavviso ad una comunicazione pervenuta telefonicamente e direttamente ai distretti di chiusura del 100% di prelievi dal Canale Cavour e dal Quintino Sella. Per 5 giorni, 2 giorni, 3 giorni: informazioni difformi pervenuteci dal territorio! Per questo motivo abbiamo deciso di dare mandato ad un esperto di diritto amministrativo di analizzare l’operato dei vertici di Est Sesia. Stiamo cercando di mettere in atto tutte le azioni in difesa del mondo agricolo e dei nostri soci».

Baudo e Toscani concludono: «Siamo di fronte ad un’emergenza straordinaria. La siccità sta colpendo tutto il settore agricolo dai coltivatori di riso ai produttori del comparto zootecnico e cerealicolo/foraggero. La mancanza di acqua ha portato gli agricoltori più virtuosi a prendere decisioni drastiche come quelle di cambiare ordinamento colturale a favore della risorsa idrica. Ma ciò non è bastato. Ora però servono risposte concrete per cercare di avere una gestione dell’acqua più equa possibile con un coordinamento migliore tra il consorzio e le parti agricole».

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