Coldiretti Novara-Vco, peste suina africana: stop azioni strumentali dei macelli

Alcuni macelli hanno deciso di non ritirare, in via cautelativa, alcuna partita di suini provenienti dal Piemonte

«Assolutamente un’azione strumentale ed inaccettabile che danneggia, senza alcun fondamento, il lavoro e la professionalità dei nostri allevatori che con il loro impegno quotidiano contribuiscono in maniera determinante, con oltre 1,3 milioni di suini allevati, allo sviluppo delle filiere Dop», hanno commentato il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Francesca Toscani.

Alla luce del fatto che non ci sono stati casi di infezione tra i maiali allevati, ma la Peste Suina Africana è solo stata accertata nei cinghiali, peraltro non nelle nostre province, Baudo e Toscani hanno proseguito: «Questa decisione, che non ha motivazioni sanitarie, è in contrasto, oltretutto, con le disposizioni varate, a livello ministeriale e regionale, che consentono la libera movimentazione dei capi piemontesi, tranne ovviamente quelli rientranti nella zona infetta».

«Metteremo in campo, se la situazione non cambia, tutte le azioni possibili a tutela dei nostri imprenditori e nell’interesse dell’economia piemontese che non merita e non può accettare tali azioni completamente immotivate».

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Coldiretti Novara-Vco, peste suina africana: stop azioni strumentali dei macelli

Alcuni macelli hanno deciso di non ritirare, in via cautelativa, alcuna partita di suini provenienti dal Piemonte

«Assolutamente un’azione strumentale ed inaccettabile che danneggia, senza alcun fondamento, il lavoro e la professionalità dei nostri allevatori che con il loro impegno quotidiano contribuiscono in maniera determinante, con oltre 1,3 milioni di suini allevati, allo sviluppo delle filiere Dop», hanno commentato il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Francesca Toscani.

Alla luce del fatto che non ci sono stati casi di infezione tra i maiali allevati, ma la Peste Suina Africana è solo stata accertata nei cinghiali, peraltro non nelle nostre province, Baudo e Toscani hanno proseguito: «Questa decisione, che non ha motivazioni sanitarie, è in contrasto, oltretutto, con le disposizioni varate, a livello ministeriale e regionale, che consentono la libera movimentazione dei capi piemontesi, tranne ovviamente quelli rientranti nella zona infetta».

«Metteremo in campo, se la situazione non cambia, tutte le azioni possibili a tutela dei nostri imprenditori e nell’interesse dell’economia piemontese che non merita e non può accettare tali azioni completamente immotivate».

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