Coldiretti Novara-Vco: prosegue embargo russo che mette in crisi export del Made in Piemonte

Stop all'ingresso per tutto il 2023 di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi

Divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi in Russia per tutto il 2023. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla firma da parte di Vladimir Putin del decreto che estende al prossimo anno l’embargo all’importazioni di prodotti agricoli occidentali, introdotto con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014 come ritorsione alle sanzioni dell’Unione Europea per l’annessione illegale della Crimea da parte russa.

«L’embargo con la Russia, che era un importante destinazione commerciale per le nostre produzioni, ha provocato già pesanti ripercussioni dal 2014 ad oggi- hanno affermato il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Luciano Salvadori – Il settore agroalimentare non può continuare ad essere merce di scambio nei contenziosi politici ed economici anche in considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Oltretutto, al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia, si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Motivo per cui è in difficoltà anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, paga la mancanza degli ingredienti principali».

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Stop all’ingresso per tutto il 2023 di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi

Divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi in Russia per tutto il 2023. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla firma da parte di Vladimir Putin del decreto che estende al prossimo anno l’embargo all’importazioni di prodotti agricoli occidentali, introdotto con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014 come ritorsione alle sanzioni dell’Unione Europea per l’annessione illegale della Crimea da parte russa.

«L’embargo con la Russia, che era un importante destinazione commerciale per le nostre produzioni, ha provocato già pesanti ripercussioni dal 2014 ad oggi- hanno affermato il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Luciano Salvadori – Il settore agroalimentare non può continuare ad essere merce di scambio nei contenziosi politici ed economici anche in considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Oltretutto, al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia, si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Motivo per cui è in difficoltà anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, paga la mancanza degli ingredienti principali».

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