Con il caldo al via la raccolta delle mele in Italia con una produzione che, in controtendenza all’andamento generale è stimata in aumento del 5% rispetto allo scorso anno, per un totale che supera i 2,1 milioni di tonnellate nel 2022 per quello che è il frutto nazionale più consumato nel nostro Paese. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit in occasione dell’inizio della raccolta per le varietà più precoci come la Gala, la prima ad essere staccata.
Nonostante la siccità ed il caldo, la qualità è cresciuta, con frutti più dolci e succosi. In Piemonte, dove continua a crescere la superficie a melo, si registra una produzione di 225 tonnellate con un +20% che recupera la situazione dello scorso anno in cui, a causa del gelo, si aveva avuto un calo.
Tra l’ampia gamma varietale che può vantare l’Italia, spicca la Mela Rossa Cuneo Igp, riconoscimento ottenuto a livello comunitario nel 2013. La produzione di mele piemontese, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo coinvolge più di 4 mila aziende ed una superficie di oltre 6 mila ettari.
«La produzione a livello europeo risulta stabile – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – e il patrimonio nazionale di questo frutto va tutelato anche dalla minaccia dalla cimice asiatica, l’insetto importato dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta. Il successo delle mele in Italia è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche che ne fanno un sinonimo di salute e benessere. Ai consumatori ribadiamo, quindi, l’importanza di verificare l’etichetta – hanno concluso – nel momento in cui acquistano la frutta e di recarsi direttamente dai produttori nei punti vendita aziendali o nei mercati di Campagna Amica per incentivare concretamente l’acquisto delle produzioni del nostro territorio».