Coldiretti Piemonte: «Con cambiamento climatico perso il 10% dei raccolti agricoli»

Servono interventi di manutenzione, costruzione di invasi e di prevenzione della crisi idrica

Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature e la siccità ed il moltiplicarsi degli eventi estremi, ha provocato danni in agricoltura con perdite in media del 10% dei raccolti. E’ quanto stima Coldiretti in riferimento all’analisi di Bankitalia sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura che è uno dei settori più esposti con effetti sul Pil.

In Italia, dall’inizio dell’anno, gli eventi estremi fra siccità, nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado sono cresciuti del +42%, rispetto allo scorso anno con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 anche se più violente secondo Isac Cnr.

In Piemonte, con il protrarsi della crisi idrica, i danni per la siccità sono arrivati ad oltre 1 miliardo e mezzo, poiché, trasversalmente, ha toccato tutti i comparti causando una diminuzione dei raccolti fino al 50% del mais, al 30% del grano, dal 30 al 100% del riso e dei foraggi per il bestiame, oltre ad un calo estivo del 20-30% della produzione di latte.

“I nostri imprenditori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale-. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà.  Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori”.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Coldiretti Piemonte: «Con cambiamento climatico perso il 10% dei raccolti agricoli»

Servono interventi di manutenzione, costruzione di invasi e di prevenzione della crisi idrica

Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature e la siccità ed il moltiplicarsi degli eventi estremi, ha provocato danni in agricoltura con perdite in media del 10% dei raccolti. E’ quanto stima Coldiretti in riferimento all’analisi di Bankitalia sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura che è uno dei settori più esposti con effetti sul Pil.

In Italia, dall’inizio dell’anno, gli eventi estremi fra siccità, nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado sono cresciuti del +42%, rispetto allo scorso anno con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 anche se più violente secondo Isac Cnr.

In Piemonte, con il protrarsi della crisi idrica, i danni per la siccità sono arrivati ad oltre 1 miliardo e mezzo, poiché, trasversalmente, ha toccato tutti i comparti causando una diminuzione dei raccolti fino al 50% del mais, al 30% del grano, dal 30 al 100% del riso e dei foraggi per il bestiame, oltre ad un calo estivo del 20-30% della produzione di latte.

“I nostri imprenditori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale-. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà.  Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori”.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata