Coldiretti Piemonte e lavoro: «I giovani scelgono la campagna. Nel 2022 +19mila nuovi agricoltori»

In piena pandemia è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni

In controtendenza, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del focus “La dinamica dell’occupazione giovanile”, contenuto nella rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022. In piena pandemia è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia.

«La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo – ha fatto notare Danilo Merlo delegato regionale Giovani Impresa -. Occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono».

«Nonostante le criticità legate alla pandemia e ora alla guerra con il mercato completamente sconvolto, le nostre imprese non si sono mai fermate e l’agricoltura piemontese ha bisogno di nuova linfa che proprio le giovani generazioni sanno portare grazie a idee fresche che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità, come quelle che ogni anno presentiamo anche attraverso il concorso Oscar Green – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. In un periodo in cui l’economia soffre, risulta ulteriormente grave e inaccettabile ostacolare le progettualità economiche di coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo per realizzare le proprie idee imprenditoriali, impedendo lo svilupparsi degli  impatti sociali che ne derivano, in primis i posti di lavoro».

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Coldiretti Piemonte e lavoro: «I giovani scelgono la campagna. Nel 2022 +19mila nuovi agricoltori»

In piena pandemia è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni

In controtendenza, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del focus “La dinamica dell’occupazione giovanile”, contenuto nella rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022. In piena pandemia è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia.

«La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo – ha fatto notare Danilo Merlo delegato regionale Giovani Impresa -. Occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono».

«Nonostante le criticità legate alla pandemia e ora alla guerra con il mercato completamente sconvolto, le nostre imprese non si sono mai fermate e l’agricoltura piemontese ha bisogno di nuova linfa che proprio le giovani generazioni sanno portare grazie a idee fresche che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità, come quelle che ogni anno presentiamo anche attraverso il concorso Oscar Green – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. In un periodo in cui l’economia soffre, risulta ulteriormente grave e inaccettabile ostacolare le progettualità economiche di coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo per realizzare le proprie idee imprenditoriali, impedendo lo svilupparsi degli  impatti sociali che ne derivano, in primis i posti di lavoro».

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