«Come possiamo aprire senza film? Restiamo in attesa»

Tra le attività più colpite dalla pandemia, ci sono i cinema che, a parte una pausa tra agosto e ottobre, da oltre un anno non lavorano. La tappa del 26 aprile rappresenta davvero una svolta per guardare avanti lasciandosi il resto alle spalle? Secondo Mario Tosi, gestore delle sale cinematografiche Vip e Araldo, no.

«È una falsa partenza, per non parlare del fatto che il coprifuoco per noi significa continuare a non lavorare perchè ti porta via lo spettacolo serale che è il più importante della giornata – afferma -. Nelle grandi città c’è la cultura del film nel pomeriggio, ma in provincia no. Oltre al fatto che mancano le pellicole, quelle interessanti saranno distribuite da agosto in poi. Come possiamo pensare di aprire in questo momento? L’unica speranza è che la campagna vaccinale prenda un’accelerata e che a settembre, in concomitanza del festival del cinema di Venezia, si possa pensare a una vera rinascita per il nostro settore».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«È una falsa partenza, per non parlare del fatto che il coprifuoco per noi significa continuare a non lavorare perchè ti porta via lo spettacolo serale che è il più importante della giornata – afferma -. Nelle grandi città c’è la cultura del film nel pomeriggio, ma in provincia no. Oltre al fatto che mancano le pellicole, quelle interessanti saranno distribuite da agosto in poi. Come possiamo pensare di aprire in questo momento? L’unica speranza è che la campagna vaccinale prenda un’accelerata e che a settembre, in concomitanza del festival del cinema di Venezia, si possa pensare a una vera rinascita per il nostro settore».


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