Si ripresenta Protagonisti insieme, l’associazione presieduta dal giornalista Marco Tolotti che dopo il lungo periodo della pandemia torna a proporre incontri in presenta. Il nuovo ciclo per quello che nelle intenzioni dei promotori dovrebbe diventare un appuntamento quantomeno a cadenza mensile, avrà come tema “Diritti e politica” e si svolgerà lunedì 22 novembre a partire dalle 18 presso l’Albergo Italia di Novara.
Moderati dallo stesso Tolotti interverranno Roberto Cota, avvocato, già sottosegretario, parlamentare e presidente della Regione Piemonte, attualmente impegnato nella riorganizzazione del partito di Forza Italia a Novara, e il deputato cuneese Enrico Costa, anche lui legale, esponente nella precedente legislatura nei ministeri guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni dove ha avuto la delega agli Affari regionali. Da sempre collocato nell’alveo del centrodestra liberal-moderato anche per tradizione familiare (il padre Raffaele è stato anche lui negli anni ’80 autorevole figura del Pli, deputato, ministro e vicesegretario di Valerio Zanone, poi leader del partito sino al suo scioglimento ufficiale nel 1993), Enrico Costa nell’agosto del 2020 ha annunciato il suo passaggio ad Azione, la formazione liberal-riformista guidata da Carlo Calenda. Nel giugno scorso, infine, insieme al “dem” Gianni Pittella, a Roberto Giachetti di Italia Viva e Guido Crosetto, già di Fratelli d’Italia, ha presentato la nascita della piattaforma online di matrice fortemente garantista “presuntoinnocente”.
Proprio tutti gli aspetti riguardanti il mondo della giustizia, inclusa la sua presunta spettacolarizzazione dal punto di vista mediatico, saranno discussi nell’incontro di lunedì proposto da Protagonisti insieme. Non un’associazione di emanazione politica, in quanto, ci tiene a sottolineare Tolotti, che della stessa ne è presidente nazionale, «siamo assolutamente indipendenti e trasversali. Sarà nostra intenzione proporre di volta in volta argomenti e proposte di vario genere, stimolando un dibattito che finisca per coinvolgere sempre di più la cosiddetta società civile».