Con L’orto in cucina si fa housing sociale. «Qui si lavora senza pregiudizi»

A un anno dall'apertura, il polo gestito dalla Cooperativa Gerico tira le somme di dodici intensi mesi di lavoro e di crescita

A quasi un anno dall’apertura, L’orto in cucina tira le somme di dodici intensi mesi di lavoro e di crescita. Ristorane, housing sociale e orto con vendita diretta: una realtà, quella di via Ansaldi 4 alla Bicocca, che è stata in grado di unire professionisti del settore con utenti collocati in un percorso di reinserimento sociale. Il polo – situato nella ex Casa del Divin Redentore voluta da Rina Musso negli anni Cinquanta per aiutare gli ex carcerati – nasce e si sviluppa per far fare esperienza alle persone e per rompere il muro del pregiudizio. «Un luogo aperto alla città, dove le persone possano trovare un contesto piacevole, sereno, conviviale, che sia però anche esperienza del sociale – spiega il responsabile di Gerico, Andrea Masante, la cooperativa che gestisce l’Orto -. In ogni settore del polo sono inserite al lavoro persone che provengono da diverse situazioni di svantaggio, ma che, affiancate nel giusto contesto, dimostrano quotidianamente le loro abilità e la loro capacità di riscatto e di inserimento sociale».

Il ristorante sociale

In linea con la filosofia di Gerico, da quasi sei mesi chef Giovanni Ruggieri è affiancato in cucina da due utenti inseriti in uno specifico percorso: un giovane affetto da sindrome di Asperger e un ex detenuto del carcere di Novara. «Regolarmente assunti dopo un periodo di training, questi inserimenti lavorativi vogliono essere la prova tangibile che virtuosi percorsi di professionalizzazione possono sfociare in reali opportunità di lavoro – sottolinea lo chef -. Con l’autunno inizieranno anche i corsi di cucina durante i quali saranno svelate tecniche e trucchi del mestiere replicabili anche nella cucina di casa. Un modo per scoprire il backstage della preparazione degli chef e riportarlo sulla tavola di tutti i giorni».

All’interno dell’housing, inoltre, è in allestimento un pastificio artigianale: «I macchinari sono stati donati da un’azienda del territorio, ma siamo alla ricerca fondi per la strutturazione dei locali e la messa a norma secondo le normativa Asl – Ruggieri -. Il progetto, pensato in collaborazione con Angsa Novara Vercelli, vedrà inseriti alcuni ragazzi in percorsi laboratoriali/educativi al fine di professionalizzarli con l’obiettivo di portarli al reinserimento sociale. Il pastificio produrrà pasta fresca e secca, ad uso interno del ristorante e per la vendita alla clientela esterna. Obiettivo è l’apertura dell’attività nei primi mesi del 2023, con una pre produzione che verrà immessa sul mercato durante il periodo natalizio».

L’orto sociale

«Tra un paio di mesi avrà inizio la ristrutturazione del cassero per farne uno spazio laboratorio e un negozietto di prossimità – aggiunge Masante -. Un progetto reso possibile con il contributo di bandi, con l’obiettivo di ampliare l’offerta ai già numerosi clienti con prodotti a km 0».

In programma anche L’orto condiviso, un percorso laboratoriale aperto alla città in collaborazione con associazioni e cooperative sociali del territorio.

Collaborazione con Acme (Accademia di Belle Arti di Novara)

Continua la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Acme” e il Liceo Artistico “Modigliani” di Novara coordinata insieme ad Alfredo Ghidelli docente di Graphic Design, Progettazione Grafica e Lettering & Tipografia. «Con gli studenti del corso di Graphic Design abbiamo commissionato la nuova immagine d’Impresa del Polo – conclude Masante – mentre con la studentessa del IV anno del Liceo Artistico “Modigliani” (Chiara D’Addio) abbiamo commissionato un logo a tema sociale sul nostro maxischermo delle riunioni e alcune attività del polo».

All’interno del polo, infatti, è disponibile una sala polivalente dove programmare incontri, convegni, corsi, convivialità e dove quest’anno si svolgerà la seconda edizione del Novara Libro Festival in collaborazione con il Centro Studi per l’Arte del Libro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Con L’orto in cucina si fa housing sociale. «Qui si lavora senza pregiudizi»

A un anno dall’apertura, il polo gestito dalla Cooperativa Gerico tira le somme di dodici intensi mesi di lavoro e di crescita

A quasi un anno dall’apertura, L’orto in cucina tira le somme di dodici intensi mesi di lavoro e di crescita. Ristorane, housing sociale e orto con vendita diretta: una realtà, quella di via Ansaldi 4 alla Bicocca, che è stata in grado di unire professionisti del settore con utenti collocati in un percorso di reinserimento sociale. Il polo – situato nella ex Casa del Divin Redentore voluta da Rina Musso negli anni Cinquanta per aiutare gli ex carcerati – nasce e si sviluppa per far fare esperienza alle persone e per rompere il muro del pregiudizio. «Un luogo aperto alla città, dove le persone possano trovare un contesto piacevole, sereno, conviviale, che sia però anche esperienza del sociale – spiega il responsabile di Gerico, Andrea Masante, la cooperativa che gestisce l’Orto -. In ogni settore del polo sono inserite al lavoro persone che provengono da diverse situazioni di svantaggio, ma che, affiancate nel giusto contesto, dimostrano quotidianamente le loro abilità e la loro capacità di riscatto e di inserimento sociale».

Il ristorante sociale

In linea con la filosofia di Gerico, da quasi sei mesi chef Giovanni Ruggieri è affiancato in cucina da due utenti inseriti in uno specifico percorso: un giovane affetto da sindrome di Asperger e un ex detenuto del carcere di Novara. «Regolarmente assunti dopo un periodo di training, questi inserimenti lavorativi vogliono essere la prova tangibile che virtuosi percorsi di professionalizzazione possono sfociare in reali opportunità di lavoro – sottolinea lo chef -. Con l’autunno inizieranno anche i corsi di cucina durante i quali saranno svelate tecniche e trucchi del mestiere replicabili anche nella cucina di casa. Un modo per scoprire il backstage della preparazione degli chef e riportarlo sulla tavola di tutti i giorni».

All’interno dell’housing, inoltre, è in allestimento un pastificio artigianale: «I macchinari sono stati donati da un’azienda del territorio, ma siamo alla ricerca fondi per la strutturazione dei locali e la messa a norma secondo le normativa Asl – Ruggieri -. Il progetto, pensato in collaborazione con Angsa Novara Vercelli, vedrà inseriti alcuni ragazzi in percorsi laboratoriali/educativi al fine di professionalizzarli con l’obiettivo di portarli al reinserimento sociale. Il pastificio produrrà pasta fresca e secca, ad uso interno del ristorante e per la vendita alla clientela esterna. Obiettivo è l’apertura dell’attività nei primi mesi del 2023, con una pre produzione che verrà immessa sul mercato durante il periodo natalizio».

L’orto sociale

«Tra un paio di mesi avrà inizio la ristrutturazione del cassero per farne uno spazio laboratorio e un negozietto di prossimità – aggiunge Masante -. Un progetto reso possibile con il contributo di bandi, con l’obiettivo di ampliare l’offerta ai già numerosi clienti con prodotti a km 0».

In programma anche L’orto condiviso, un percorso laboratoriale aperto alla città in collaborazione con associazioni e cooperative sociali del territorio.

Collaborazione con Acme (Accademia di Belle Arti di Novara)

Continua la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Acme” e il Liceo Artistico “Modigliani” di Novara coordinata insieme ad Alfredo Ghidelli docente di Graphic Design, Progettazione Grafica e Lettering & Tipografia. «Con gli studenti del corso di Graphic Design abbiamo commissionato la nuova immagine d’Impresa del Polo – conclude Masante – mentre con la studentessa del IV anno del Liceo Artistico “Modigliani” (Chiara D’Addio) abbiamo commissionato un logo a tema sociale sul nostro maxischermo delle riunioni e alcune attività del polo».

All’interno del polo, infatti, è disponibile una sala polivalente dove programmare incontri, convegni, corsi, convivialità e dove quest’anno si svolgerà la seconda edizione del Novara Libro Festival in collaborazione con il Centro Studi per l’Arte del Libro.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore