Confagricoltura Piemonte: «Bene per l’accordo sul prezzo del latte, anche se imperfetto»

Viene stabilito un pagamento al litro di 55 centesimi per luglio e agosto, 57 centesimi per settembre e ottobre, 58 centesimi per novembre e 60 centesimi per dicembre

«C’è l’accordo sul prezzo del latte alla stalla, anche se imperfetto. Per noi sarebbe stato più sicuro concordare un prezzo trimestrale e poi sedersi di nuovo attorno a un tavolo per rinnovare l’intesa in base all’andamento dei costi di produzione. Abbiamo però voluto ridare un segno di certezze agli allevatori». Così il presidente della Federazione nazionale latte di Confagricoltura, Francesco Martinoni, ha commentato l’accordo semestrale sul latte raggiunto il 20 luglio con Italatte, società del Gruppo francese Lactalis, il più grande buyer del latte nazionale. Un’intesa di grande impatto per la zootecnia del Nord-Italia e destinata a fare da apripista ad accordi futuri.

Viene stabilito un pagamento al litro di 55 centesimi per luglio e agosto, 57 centesimi per settembre e ottobre, 58 centesimi per novembre e 60 centesimi per dicembre, con una media, esclusa Iva e qualità, di 57 centesimi al litro sino alla fine dell’anno.  «Il trend di costante aumento del prezzo, soprattutto nell’ultimo trimestre, è positivo – ha spiegato Martinoni – e dovrebbe metterci al riparo da ulteriori rincari dei costi di produzione».

L’industria ha chiesto un contratto di durata semestrale con l’obiettivo di trasferire alla GDO i nuovi listini. Tanto per dare un’idea, i 48 centesimi al litro riconosciuti dall’industria per il mese di giugno non sono ancora stati trasferiti alla distribuzione. Questo nuovo contratto potrebbe dare una spinta alla revisione dei listini”.

Il paniere di prodotti lattiero-caseari da impiegare come indice di riferimento per la formazione del prezzo del latte, ha fatto sapere sempre il presidente della Federazione nazionale latte di Confagricoltura, era già stato abbandonato in occasione della precedente intesa trimestrale. «In un contesto di fortissime e repentine oscillazioni di mercato – ha spiegato Martinoni – non sarebbe riuscito a rifletterne l’andamento in modo tempestivo e quindi si era tornati al prezzo fisso».

L’intesa con Italatte, valida per il trimestre aprile-giugno 2022, aveva fissato un prezzo di 47 centesimi al litro il primo mese, per poi per salire ulteriormente a 47,6 a maggio e a 48 centesimi a giugno. 

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Confagricoltura Piemonte: «Bene per l’accordo sul prezzo del latte, anche se imperfetto»

Viene stabilito un pagamento al litro di 55 centesimi per luglio e agosto, 57 centesimi per settembre e ottobre, 58 centesimi per novembre e 60 centesimi per dicembre

«C’è l’accordo sul prezzo del latte alla stalla, anche se imperfetto. Per noi sarebbe stato più sicuro concordare un prezzo trimestrale e poi sedersi di nuovo attorno a un tavolo per rinnovare l’intesa in base all’andamento dei costi di produzione. Abbiamo però voluto ridare un segno di certezze agli allevatori». Così il presidente della Federazione nazionale latte di Confagricoltura, Francesco Martinoni, ha commentato l’accordo semestrale sul latte raggiunto il 20 luglio con Italatte, società del Gruppo francese Lactalis, il più grande buyer del latte nazionale. Un’intesa di grande impatto per la zootecnia del Nord-Italia e destinata a fare da apripista ad accordi futuri.

Viene stabilito un pagamento al litro di 55 centesimi per luglio e agosto, 57 centesimi per settembre e ottobre, 58 centesimi per novembre e 60 centesimi per dicembre, con una media, esclusa Iva e qualità, di 57 centesimi al litro sino alla fine dell’anno.  «Il trend di costante aumento del prezzo, soprattutto nell’ultimo trimestre, è positivo – ha spiegato Martinoni – e dovrebbe metterci al riparo da ulteriori rincari dei costi di produzione».

L’industria ha chiesto un contratto di durata semestrale con l’obiettivo di trasferire alla GDO i nuovi listini. Tanto per dare un’idea, i 48 centesimi al litro riconosciuti dall’industria per il mese di giugno non sono ancora stati trasferiti alla distribuzione. Questo nuovo contratto potrebbe dare una spinta alla revisione dei listini”.

Il paniere di prodotti lattiero-caseari da impiegare come indice di riferimento per la formazione del prezzo del latte, ha fatto sapere sempre il presidente della Federazione nazionale latte di Confagricoltura, era già stato abbandonato in occasione della precedente intesa trimestrale. «In un contesto di fortissime e repentine oscillazioni di mercato – ha spiegato Martinoni – non sarebbe riuscito a rifletterne l’andamento in modo tempestivo e quindi si era tornati al prezzo fisso».

L’intesa con Italatte, valida per il trimestre aprile-giugno 2022, aveva fissato un prezzo di 47 centesimi al litro il primo mese, per poi per salire ulteriormente a 47,6 a maggio e a 48 centesimi a giugno. 

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