Confagricoltura Piemonte: «Raccomandato il vaccino antinfluenzale per chi lavora a contatto con suini e volatili»

L’obiettivo è anche quello di evitare co-infezioni tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali

Lunedì scorso è partita la campagna vaccinale antinfluenzale in Piemonte, condotta con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera scelta, degli operatori del SISP, della Medicina preventiva e delle farmacie del territorio.

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione ai lavoratori a contatto con le specie animali, in particolare suini e volatili, che sono naturali serbatoi dei virus influenzali, o che possono ammalarsi a loro volta a causa di questi ultimi. Per tale ragione gli allevatori, gli addetti all’attività di allevamento, gli addetti al trasporto di animali vivi, i macellatori, i vaccinatori e i veterinari, sia pubblici che privati, dovrebbero valutare seriamente l’opportunità di ricorrere a questo strumento di protezione. L’obiettivo è anche quello di evitare co-infezioni tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali, come ad esempio l’aviaria, che potrebbero dare luogo ad una ricombinazione virale in grado a sua volta di originare un nuovo virus, altamente patogeno, trasmissibile da uomo a uomo. I cittadini che non rientrano nelle categorie (over 60, soggetti con patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in caso di influenza, soggetti che svolgono lavori di pubblica utilità) a cui la vaccinazione è offerta gratuitamente, possono acquistare il vaccino antinfluenzale presso le farmacie e accordarsi per la somministrazione con la farmacia stessa o l’ambulatorio del medico curante.

La vaccinazione antinfluenzale può avvenire in concomitanza (o a qualsiasi distanza di tempo) con il vaccino anti-SARS-CoV-2 aggiornato alle varianti Omicron BA.4-5, in siti diversi. Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno, in Europa, si verifichino dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che 15.000/70.000 cittadini europei muoiano ogni anno per cause associate all’influenza, mentre in Italia l’influenza e la polmonite ad essa associata sono classificate tra le prime 10 principali cause di morte.

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L’obiettivo è anche quello di evitare co-infezioni tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali

Lunedì scorso è partita la campagna vaccinale antinfluenzale in Piemonte, condotta con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera scelta, degli operatori del SISP, della Medicina preventiva e delle farmacie del territorio.

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione ai lavoratori a contatto con le specie animali, in particolare suini e volatili, che sono naturali serbatoi dei virus influenzali, o che possono ammalarsi a loro volta a causa di questi ultimi. Per tale ragione gli allevatori, gli addetti all’attività di allevamento, gli addetti al trasporto di animali vivi, i macellatori, i vaccinatori e i veterinari, sia pubblici che privati, dovrebbero valutare seriamente l’opportunità di ricorrere a questo strumento di protezione. L’obiettivo è anche quello di evitare co-infezioni tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali, come ad esempio l’aviaria, che potrebbero dare luogo ad una ricombinazione virale in grado a sua volta di originare un nuovo virus, altamente patogeno, trasmissibile da uomo a uomo. I cittadini che non rientrano nelle categorie (over 60, soggetti con patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in caso di influenza, soggetti che svolgono lavori di pubblica utilità) a cui la vaccinazione è offerta gratuitamente, possono acquistare il vaccino antinfluenzale presso le farmacie e accordarsi per la somministrazione con la farmacia stessa o l’ambulatorio del medico curante.

La vaccinazione antinfluenzale può avvenire in concomitanza (o a qualsiasi distanza di tempo) con il vaccino anti-SARS-CoV-2 aggiornato alle varianti Omicron BA.4-5, in siti diversi. Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno, in Europa, si verifichino dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che 15.000/70.000 cittadini europei muoiano ogni anno per cause associate all’influenza, mentre in Italia l’influenza e la polmonite ad essa associata sono classificate tra le prime 10 principali cause di morte.

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