Con la dichiarazione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022 relativa alla situazione di deficit idrico in atto il Piemonte ha a disposizione 7,6 milioni di euro per far fronte ai costi delle operazioni, già eseguite, di trasporto dell’acqua con le autobotti e ai primi 102 interventi da realizzare con somma urgenza che riguardano le interconnessioni di rete, la sostituzione o il potenziamento di pompe, opere di progettazione per il potenziamento di sorgenti o di sostituzione della rete idrica, il ripristino di pozzi già esistenti e abbandonati, ovvero opere che servono per evitare il picco di criticità nei mesi estivi.
Per Confagricoltura Piemonte, gli interventi di efficientamento della rete idrica devono andare oltre le opere di manutenzione. Occorre rimodulare la destinazione delle risorse del Pnrr, dedicando una quota significativa a nuove infrastrutture strategiche per la raccolta dell’acqua piovana e per la gestione e il riutilizzo dei reflui a scopi irrigui.
Inoltre, è altrettanto urgente, dopo lo stato di emergenza, il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura piemontese che, secondo le stime, conta già più di un miliardo di euro di danni ai raccolti e alle coltivazioni.
Oltre ai ristori per gli agricoltori, ricorda Confagricoltura Piemonte, il settore primario aspetta da tempo incentivi che rendano accessibili alle imprese gli investimenti in tecnologie per il risparmio idrico, proprio come è stato fatto in altri Paesi, quali la Francia e la Spagna.