Confartigianato premia gli artigiani del territorio

A Stresa l’assemblea pubblica che torna in presenza dopo le restrizioni della pandemia

Un ritorno in presenza per la nuova assemblea pubblica di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale; dopo l’assemblea privata dello scorso 16 giugno, il 24 giugno – la cornice del lago Maggiore e di Stresa ha accolto ospiti, dirigenti dell’associazione, autorità nella sala conferenza dell’hotel Bristol per un appuntamento a lungo atteso e che non ha tradito le aspettative.

Sotto il titolo di grande effetto “Noi siamo Confartigianato” – la più importante e rappresentativa associazione di categoria dell’artigianato e della piccola impresa delle nostre province ha impostato i lavori assembleari guardando al futuro dell’artigianato, all’impresa che non solo verrà ma che già c’è, presente nel tessuto delle nostre comunità, forte della sua tradizione ma anche corroborata da ricerca, applicazione, nuove tecnologie e professionalità.

Avvio dei lavori alle ore 15, con l’introduzione a cura del segretario di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Amleto Impaloni, e il saluto istituzionale dell’amministrazione comunale di Stresa – con l’assessore Carla Gasparro. A seguire il video messaggio di saluto del presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, che ha richiamato l’artigianato come lavoro che da dignità e crea inclusione ed elencato alcune delle priorità dell’azione sindacale e di rappresentanza di Confartigianato, dalla riforma del fisco all’agevolazione creditizia alle imprese, alla tutela del Made in Italy

Lo spaccato del nostro artigianato, della ricchezza del mondo delle piccole imprese è stato offerto da sei profili d’impresa che, in apertura dei lavori, sono stati presentati alla platea e agli ospiti.

Nei profili e nelle storie di Michele Perrera, sarto di Novara; Marcello Garau, motoscafista del Lago d’Orta; Sara Paladini, viticultrice di Fara Novarese; Andrea Poli, imprenditore di Trecate; Laura Lazzaroni, imprenditrice extraalberghiera di Crodo; Enrica Poletti, imprenditrice di Pogno: sei modi di fare impresa, fra tradizione e innovazione che hanno offerto una immagine vera e attuale – attraverso i loro profili aziendali letti dalle voci professionali di Sacha Trapletti e Sabrina Borsotti.

Ospiti in presenza il direttore del Censis, Massimiliano Valerii; il segretario nazionale di Confartigianato Vincenzo Mamoli; il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Michele Giovanardi, in dialogo sui temi dell’impresa con, rispettivamente, il direttore della Stampa diocesana novarese, Lorenzo Del Boca; , il direttore editoriale di RVL La Radio, Piero Pratesi,  il giornalista di TeleVCO, Vincenzo Amato.

Il direttore del Censis (Centro studi investimenti sociali) Massimiliano Valerii ha subito richiamato nel suo intervento come l’artigianato sia iscritto nel DNA degli Italiani e di come il legame artigianato – bottega sia ben presente nell’immaginario collettivo del Paese. «I dati ci dicono che oggi l’artigianato sia ben iscritto nei vari settori produttivi della nostra economia – ha detto Valerii – il 60% del manifatturiero, il 78% del settore legno, il 65% del settore mobile, il 56% del tessile …. E potrei continuare sono formati da imprese artigiane, imprese che fanno innovazione tecnologica, praticano i virtuosismi dell’economia circolare e dell’attenzione all’ambiente e che, al di là del loro valore economico, generano un PIL sociale che è valore per le comunità. Quattro le qualità riconosciute all’artigianato: talento, tradizione, qualità, creatività».

E incalzato dal direttore Del Boca sul futuro dell’artigianato, Valerii ha individuato un aspetto positivo e uno più critico: «Siamo in un periodo segnato da una forte discontinuità con il passato, data dalla pandemia, dalla guerra, dalla crisi economica ed energetica – ha spiegato Valerii – Dobbiamo ripensare il modello di produzione e di futuro, ed ecco il rimpatrio delle produzioni, il venire meno del modello della globalizzazione in favore di una strategia che riporta al centro i territori, quei territori che prima ci eravamo persi, guardando ad altri indicatori, quali l’export». Una maggiore attenzione andrà posta sul secondo tema, più critico: la demografia: «Rischiamo, nel 2050, di aver perso cinque milioni di abitanti. E le nuove tecnologie? Non devono essere un problema, sono strumenti. Quello che è importante sono i valori».

I premi Artifex, assegnati a Massimiliano Ferré, presidente di We Do Fab Lab di Omegna, che a sua volta consegna agli ospiti dell’assemblea una moka realizzata con compensato e tagliata con il laser, Giorgio Angeleri , sindaco di Orta, che ringrazia e rimarca la «bella sintonia» che esiste con Confartigianato, Lella Bassignana, consigliera di Parità della Provincia di Vercelli, che rimarca la vicinanza e la collaborazione che esiste con Confartigianato.

Creato nel 2005, il premio Artifex (Artefice) vuole riconoscere e valorizzare istituzioni, iniziative, e singole persone che, con il loro lavoro e il loro impegno quotidianamente testimoniano il senso etico e sociale di radicamento nel territorio e la vicinanza alle imprese artigiane. È costituito da un prezioso e artistico piatto in vetro, opera dell’artista Soheila Dilfanian,

A seguire i quattro riconoscimenti di Maestro d’Opera e d’Esperienza, attribuito ai novaresi Antonio Elia, Adriano Sonzini, Michele Perrera e all’Ossolano Antonio Prevosti. Il riconoscimento è stato istituito da ANAP, l’Associazione anziani pensionati di Confartigianato per premiare la pluridecennale esperienza degli imprenditori.

L’Albo dei Maestri d’opera e d’esperienza è riservato ai soci ANAP che abbiano svolto per almeno 30 anni o 40 anni la propria attività nel settore di competenza, dimostrando perizia, passione, impegno e correttezza professionale.

A seguire, la premiazione della Fedeltà all’associazione, dedicata ai soci di più lunga data: 63 i premiati per i 35 anni di associazione; 12 i premiati per i 50 anni. Premiati anche 17 collaboratori dell’associazione, con 20 anni di servizio, e 8 collaboratori con 35 anni di lavoro. Riconoscimento anche per due dirigenti con 20 anni di presenza nel ruolo.

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A Stresa l’assemblea pubblica che torna in presenza dopo le restrizioni della pandemia

Un ritorno in presenza per la nuova assemblea pubblica di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale; dopo l’assemblea privata dello scorso 16 giugno, il 24 giugno – la cornice del lago Maggiore e di Stresa ha accolto ospiti, dirigenti dell’associazione, autorità nella sala conferenza dell’hotel Bristol per un appuntamento a lungo atteso e che non ha tradito le aspettative.

Sotto il titolo di grande effetto “Noi siamo Confartigianato” – la più importante e rappresentativa associazione di categoria dell’artigianato e della piccola impresa delle nostre province ha impostato i lavori assembleari guardando al futuro dell’artigianato, all’impresa che non solo verrà ma che già c’è, presente nel tessuto delle nostre comunità, forte della sua tradizione ma anche corroborata da ricerca, applicazione, nuove tecnologie e professionalità.

Avvio dei lavori alle ore 15, con l’introduzione a cura del segretario di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Amleto Impaloni, e il saluto istituzionale dell’amministrazione comunale di Stresa – con l’assessore Carla Gasparro. A seguire il video messaggio di saluto del presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, che ha richiamato l’artigianato come lavoro che da dignità e crea inclusione ed elencato alcune delle priorità dell’azione sindacale e di rappresentanza di Confartigianato, dalla riforma del fisco all’agevolazione creditizia alle imprese, alla tutela del Made in Italy

Lo spaccato del nostro artigianato, della ricchezza del mondo delle piccole imprese è stato offerto da sei profili d’impresa che, in apertura dei lavori, sono stati presentati alla platea e agli ospiti.

Nei profili e nelle storie di Michele Perrera, sarto di Novara; Marcello Garau, motoscafista del Lago d’Orta; Sara Paladini, viticultrice di Fara Novarese; Andrea Poli, imprenditore di Trecate; Laura Lazzaroni, imprenditrice extraalberghiera di Crodo; Enrica Poletti, imprenditrice di Pogno: sei modi di fare impresa, fra tradizione e innovazione che hanno offerto una immagine vera e attuale – attraverso i loro profili aziendali letti dalle voci professionali di Sacha Trapletti e Sabrina Borsotti.

Ospiti in presenza il direttore del Censis, Massimiliano Valerii; il segretario nazionale di Confartigianato Vincenzo Mamoli; il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Michele Giovanardi, in dialogo sui temi dell’impresa con, rispettivamente, il direttore della Stampa diocesana novarese, Lorenzo Del Boca; , il direttore editoriale di RVL La Radio, Piero Pratesi,  il giornalista di TeleVCO, Vincenzo Amato.

Il direttore del Censis (Centro studi investimenti sociali) Massimiliano Valerii ha subito richiamato nel suo intervento come l’artigianato sia iscritto nel DNA degli Italiani e di come il legame artigianato – bottega sia ben presente nell’immaginario collettivo del Paese. «I dati ci dicono che oggi l’artigianato sia ben iscritto nei vari settori produttivi della nostra economia – ha detto Valerii – il 60% del manifatturiero, il 78% del settore legno, il 65% del settore mobile, il 56% del tessile …. E potrei continuare sono formati da imprese artigiane, imprese che fanno innovazione tecnologica, praticano i virtuosismi dell’economia circolare e dell’attenzione all’ambiente e che, al di là del loro valore economico, generano un PIL sociale che è valore per le comunità. Quattro le qualità riconosciute all’artigianato: talento, tradizione, qualità, creatività».

E incalzato dal direttore Del Boca sul futuro dell’artigianato, Valerii ha individuato un aspetto positivo e uno più critico: «Siamo in un periodo segnato da una forte discontinuità con il passato, data dalla pandemia, dalla guerra, dalla crisi economica ed energetica – ha spiegato Valerii – Dobbiamo ripensare il modello di produzione e di futuro, ed ecco il rimpatrio delle produzioni, il venire meno del modello della globalizzazione in favore di una strategia che riporta al centro i territori, quei territori che prima ci eravamo persi, guardando ad altri indicatori, quali l’export». Una maggiore attenzione andrà posta sul secondo tema, più critico: la demografia: «Rischiamo, nel 2050, di aver perso cinque milioni di abitanti. E le nuove tecnologie? Non devono essere un problema, sono strumenti. Quello che è importante sono i valori».

I premi Artifex, assegnati a Massimiliano Ferré, presidente di We Do Fab Lab di Omegna, che a sua volta consegna agli ospiti dell’assemblea una moka realizzata con compensato e tagliata con il laser, Giorgio Angeleri , sindaco di Orta, che ringrazia e rimarca la «bella sintonia» che esiste con Confartigianato, Lella Bassignana, consigliera di Parità della Provincia di Vercelli, che rimarca la vicinanza e la collaborazione che esiste con Confartigianato.

Creato nel 2005, il premio Artifex (Artefice) vuole riconoscere e valorizzare istituzioni, iniziative, e singole persone che, con il loro lavoro e il loro impegno quotidianamente testimoniano il senso etico e sociale di radicamento nel territorio e la vicinanza alle imprese artigiane. È costituito da un prezioso e artistico piatto in vetro, opera dell’artista Soheila Dilfanian,

A seguire i quattro riconoscimenti di Maestro d’Opera e d’Esperienza, attribuito ai novaresi Antonio Elia, Adriano Sonzini, Michele Perrera e all’Ossolano Antonio Prevosti. Il riconoscimento è stato istituito da ANAP, l’Associazione anziani pensionati di Confartigianato per premiare la pluridecennale esperienza degli imprenditori.

L’Albo dei Maestri d’opera e d’esperienza è riservato ai soci ANAP che abbiano svolto per almeno 30 anni o 40 anni la propria attività nel settore di competenza, dimostrando perizia, passione, impegno e correttezza professionale.

A seguire, la premiazione della Fedeltà all’associazione, dedicata ai soci di più lunga data: 63 i premiati per i 35 anni di associazione; 12 i premiati per i 50 anni. Premiati anche 17 collaboratori dell’associazione, con 20 anni di servizio, e 8 collaboratori con 35 anni di lavoro. Riconoscimento anche per due dirigenti con 20 anni di presenza nel ruolo.

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