Un incontro molto partecipato quello che si è svolto domenica 27 ottobre, all’Hotel Il Bocciolo di Orta San Giulio, organizzato quest’anno dalla sezione provinciale ANPA di Novara, presieduta da Pierantonio Quaglia.
«La riunione annuale dell’ANPA è da sempre un’occasione ricca di significati e importante per confrontarci su tematiche interessanti per tutti coloro che vivono e sono coinvolti in agricoltura» ha affermato il presidente provinciale di Confagricoltura Novara Giovanni Chiò aprendo i lavori del convegno «La sicurezza degli anziani – la prudenza non ha età», moderato dal direttore Roberto Sonzini. A illustrare alcune tecniche per difendersi efficacemente dalle truffe che, nell’ultimo periodo, colpiscono in particolare le categorie più fragili è stato il Maresciallo Di Blasi del Comando dei Carabinieri di Orta. Nella cornice suggestiva del più a occidente tra i laghi alpini italiani, in un clima sereno e disteso, l’on. Angelo Sartori, vicepresidente nazionale vicario, segretario e fondatore della prima associazione pensionati di Confagricoltura ha poi ribadito «Gli anziani sono un irrinunciabile patrimonio umana di saggezza, affetto, storia. Questa inestimabile risorsa va sostenuta e potenziata valorizzando sentimenti e solidarietà, ma anche con provvedimenti che diano serenità a chi ha lavorato una vita».
Il presidente regionale del sindacato piemontese Ernesto Balma, nell’augurare che le prossime feste di Natale siano passate in famiglia e consumando prodotti locali, ha ricordato l’impegno profuso per tenere unito un gruppo che, di anno in anno, vede sempre più associati: «Il Piemonte è tra le prime Regioni in Italia per numero di aderenti: è sicuramente un vanto ma non va dimenticato il grande impegno profuso per aggregare i non più giovani».
Per Confagricoltura Piemonte, il presidente Enrico Allasia ha rimarcato l’importanza di investire nuove risorse per rilanciare e tutelare l’agricoltura piemontese attraverso il lavoro dei giovani, che dovrebbero costituire il necessario ricambio generazionale, ma che oggi purtroppo rappresentano solo il 21,6% delle imprese agricole. «E’ necessario un welfare sociale con politiche serie e applicabili alle aziende agricole e alle famiglie, di medio e lungo periodo con un coinvolgimento di tutte le fasce di età e genere» ha affermato Lella Bassignana, direttore dell’associazione datoriale piemontese: «Molte delle nostre aziende si trovano in territori piuttosto isolati, pertanto si deve tenere presente il contesto sociale in cui normative e sussidi verranno applicati». Ha concluso Bassignana: «Tuteliamo con strumenti mirati non solo chi è scarsamente autosufficiente, ma ogni forma di inabilità».