Coprifuoco: «Spostarlo alle 23 avrebbe aiutato i ristoratori»

Coprifuoco: «Spostarlo alle 23 avrebbe aiutato i ristoratori». Secondo il sindaco Alessandro Canelli la scelta di non modificare l’orario di rientro a casa è frutto di un «atteggiamento un po’ troppo fobico da parte di chi non è stato pronto ad affrontare l’emergenza sin dall’inizio». Parole che hanno tutta l’aria di essere rivolte al ministro della Salute Roberto Speranza e in linea con le dichiarazioni del leader nazionale del Carroccio Matteo Salvini.

«Spero che lo slittamento in avanti di un’ora, almeno nel fine settimana, arrivi nel primo tempo possibile. Ci vuole la volontà sanitaria e politica per farlo e pare che i comitati scientifici non abbiano dato parere negativo. Sarebbe utile per dare fiato a chi non ce l’ha più: ristoratori, ma anche famiglie».

 

Da lunedì 26 aprile il Piemonte torna in zona gialla: ristoranti e bar possono aprire, ma solo all’aperto per la somministrazione ai tavoli. «Ci siamo attivati subito con misure comunali per l’utilizzo di spazi aperti, con tutti i disagi del caso – precisa il primo cittadino – Noi non siamo nel Sahara e la settimana prossima è anche prevista pioggia. Mi metto nei panni del ristoratore che prende gli ordini per tutta la settimana, ma se poi piove tutto va a carte e 48. Mi lascia un po’ perplesso… Non siamo nella situazione di un anno fa: abbiamo cure per i malati, tamponi che si possono fare anche in centri privati o nelle farmacie, c’è un contact tracing più veloce ed efficace e ci sono i vaccini. Tutto questo non c’era un anno fa. E nel frattempo la stragrande maggioranza delle persone hanno capito l’utilità di adottare comportamenti preventivi, anche se alcuni screanzati ancora se ne infischiano. Pur tenendo presente che l’epidemia c’è ancora bisogna avere contemperamento, serve equilibrio e buon senso anche nelle misure da imporre».

Canelli parla di una «curva epidemiologica in discesa costante» e cita i dati aggiornati a oggi (23 aprile). Al Maggiore venerdì scorso c’erano 91 ricoverati, saliti fino a 98 nel week end, per poi scendere in modo netto fino agli 80 di oggi. Solo 8 persone in terapia intensiva, sotto la media settimanale di 11-12. Altre 12 in Subintensiva. Purtroppo è stato registrato il decesso di un uomo classe 1943, l’altro ieri nessuno.

In miglioramento anche la situazione al Santissima Trinità di Borgomanero, sceso a 20 ricoverati contro i 37 della settimana scorsa.

In discesa anche il numero complessivo dei positivi, passati da 1.389 di venerdì scorso agli attuali 1.808, fra cui 150 under 14. La media è di 4 positivi ogni mille abitanti contro i 10-12 della settimana precedente. Dato, quest’ultimo, riferito anche all’area nord della provincia, dove il livello di contagi è sceso riallineandosi a quello dell’area sud.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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«Spero che lo slittamento in avanti di un’ora, almeno nel fine settimana, arrivi nel primo tempo possibile. Ci vuole la volontà sanitaria e politica per farlo e pare che i comitati scientifici non abbiano dato parere negativo. Sarebbe utile per dare fiato a chi non ce l’ha più: ristoratori, ma anche famiglie».

 

Da lunedì 26 aprile il Piemonte torna in zona gialla: ristoranti e bar possono aprire, ma solo all’aperto per la somministrazione ai tavoli. «Ci siamo attivati subito con misure comunali per l’utilizzo di spazi aperti, con tutti i disagi del caso – precisa il primo cittadino – Noi non siamo nel Sahara e la settimana prossima è anche prevista pioggia. Mi metto nei panni del ristoratore che prende gli ordini per tutta la settimana, ma se poi piove tutto va a carte e 48. Mi lascia un po’ perplesso… Non siamo nella situazione di un anno fa: abbiamo cure per i malati, tamponi che si possono fare anche in centri privati o nelle farmacie, c’è un contact tracing più veloce ed efficace e ci sono i vaccini. Tutto questo non c’era un anno fa. E nel frattempo la stragrande maggioranza delle persone hanno capito l’utilità di adottare comportamenti preventivi, anche se alcuni screanzati ancora se ne infischiano. Pur tenendo presente che l’epidemia c’è ancora bisogna avere contemperamento, serve equilibrio e buon senso anche nelle misure da imporre».

Canelli parla di una «curva epidemiologica in discesa costante» e cita i dati aggiornati a oggi (23 aprile). Al Maggiore venerdì scorso c’erano 91 ricoverati, saliti fino a 98 nel week end, per poi scendere in modo netto fino agli 80 di oggi. Solo 8 persone in terapia intensiva, sotto la media settimanale di 11-12. Altre 12 in Subintensiva. Purtroppo è stato registrato il decesso di un uomo classe 1943, l’altro ieri nessuno.

In miglioramento anche la situazione al Santissima Trinità di Borgomanero, sceso a 20 ricoverati contro i 37 della settimana scorsa.

In discesa anche il numero complessivo dei positivi, passati da 1.389 di venerdì scorso agli attuali 1.808, fra cui 150 under 14. La media è di 4 positivi ogni mille abitanti contro i 10-12 della settimana precedente. Dato, quest’ultimo, riferito anche all’area nord della provincia, dove il livello di contagi è sceso riallineandosi a quello dell’area sud.

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.