«E’ giusto fermare questi spettacoli ma di certo questa chiusura non ci lascia scampo. Per noi tutto è fermo dalla seconda metà di febbraio, con il Carnevale che è saltato. La nostra è una categoria poco rappresentativa, anche se siamo 5mila famiglie, ben poca cosa rispetto all’intera Italia; non abbiamo idea di quando potremo ricominciare a lavorare».
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A parlare è Roberto Claudi, l’organizzatore del Luna Park delle Streghe di Novara e del Tredicino di Arona, che pur nell’incertezza, se non nella drammaticità del momento, rinnova l’offerta del suo capannone mobile per un eventuale utilizzo per far fronte all’emergenza.
«La mia situazione, che poi è quella di tutti i miei colleghi, è drammatica. Non è mai successo, non solo nella mia vita ma anche in quella di mio padre, che ha 70anni, di andare a chiedere aiuti al banco alimentare. Ho cessato l’attività il 7 gennaio, dopo aver smontato a Finale Ligure; dovevamo andare a Saluzzo e Torino per il Carnevale ma è saltato e non abbiamo neanche recuperato le spese che avevamo già affrontato. Personalmente non posso non ringraziare i comuni e le istituzioni che, comprese le nostre difficoltà, ci hanno accolto. Io sono ad Arona, e di questo ringrazio il sindaco Gusmeroli».
A portare alla ribalta la situazione dei lavoratori degli spettacoli viaggianti sono state l’ Anesv e l’Ente Nazionale Circhi che nei giorni scorsi hanno formulato la richiesta di stanziamento di 10 milioni di euro al Ministro Franceschini, che sta elaborando un provvedimento che prevede uno stanziamento di 130 milioni di euro a favore delle attività di spettacolo, chiuse da settimane per l’emergenza Coronavirus. Al problema del sostegno alle famiglie, sottolineano Anesv e Ente Circhi «si aggiunge, per le imprese del circo, la necessità di provvedere in ogni caso al benessere degli animali – si legge in un comunicato stampa – con i costi conseguenti all’alimentazione, gestione e cure veterinarie».
Nella fotografia: Roberto Claudi al centro, Maurizio Zanelletti a sinistra e Vladis Gennari a destra