Covid e treni sovraffollati, segnaletica sui posti vietati scomparsa: Trenitalia prova a fare chiarezza. Il tema del trasporto pubblico, in questi giorni che vedono crescere la curva dei contagi, è sempre più in primo piano. Nei giorni scorsi ci eravamo occupati dei bus cittadini (leggi qui l’intervista al direttore della Sun); ora invece gettiamo lo sguardo verso i pendolari, lavoratori e studenti, che viaggiano sui regionali che collegano la provincia alla Lombardia con alcune testimonianze dirette. A queste si aggiunge una lettera del vicesindaco di Arona e coordinatore del Comitato dei sindaci per i pendolari e il territorio Alberto Gusmeroli, inviata a Trenitalia e Trenord, relativa a «situazioni di sovraffollamento sulla Domodossola-Milano».
«Premesso che la situazione più pesante è quella che viviamo sulla metropolitana di Milano, dove il distanziamento è praticamente impossibile alle ore di punta – spiega una pendolare – in treno c’è effettivamente meno gente di prima, quasi certamente grazie allo smartworking. Ma obbligo di mascherina a parte, sui treni della Milano-Torino, nella stragrande maggioranza delle carrozze, è scomparsa la segnaletica relativa ai posti in cui è vietato sedersi. In un’occasione mi è persino capitato che un passeggero mi chiedesse di sedersi, nonostante fossimo già in due nei posti da quattro: come facevo a dirgli di no? Ma sinceramente non gli ho detto di sì a cuor leggero», ammette.
«Su alcune corse la voce registrata ricorda persino di non occupare i sedili con le borse e di lasciare liberi i posti, è come se non fosse mai successo nulla – aggiunge un’altra pendolare – Ho delle amiche che lavorando in smartworking devono recarsi in ufficio solo saltuariamente e preferiscono usare l’auto ormai».
Rispetto alla sparizione dei posti a sedere “vietati”, Trenitalia fa sapere che: «La segnaletica precedentemente installata prevedeva l’occupazione del 50% dei posti a sedere ed è stata necessariamente rimossa sulla base delle disposizioni relative al trasporto pubblico locale, a bordo dei treni regionali (DPCM del 7 settembre). I passeggeri sono invitati, pertanto, ad occupare dapprima i posti a sedere e successivamente i posti in piedi consentiti dalle norme. Ricordiamo inoltre che è obbligatorio indossare la mascherina per la protezione del naso e della bocca».
In una lettera, datata 19 ottobre, Gusmeroli riferisce di aver ricevuto «numerose segnalazioni sullo stato dei treni della linea Milano – Domodossola circa la pulizia dei vagoni ed il persistere di situazioni di sovraffollamento», in cui chiede alle società di trasporti « il massimo rispetto delle misure igienico-sanitarie nonché l’incremento dei vagoni o delle corse al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni di distanziamento fisico ancora in vigore evitando future cause di assembramento».
La replica: «Trenitalia e Trenord avevano ricevuto e dato riscontro nel mese di giugno ad una lettera dell’allora Sindaco di Arona, verificheremo le richieste di questa nuova comunicazione appena l’avremo ricevuta, confermiamo in ogni caso il monitoraggio continuo dei nostri collegamenti».
Con il Dpcm entrato in vigore il 18 ottobre sono eventualmente previste variazioni sugli orari o sulla disponibilità di carrozze, relativamente ai nuovi orari d’ingresso degli studenti delle superiori?
«Al momento non risultano modifiche già attive agli orari di ingresso degli Istituti di scuole superiori così come richieste di variazione dell’offerta ferroviaria da parte della Regione Piemonte, committente del servizio alla quale, nel caso ce ne sia la neccessità, compete la programmazione dei servizi ferroviari regionali», conclude Trenitalia.