Un grazie rivolto a oltre 300 persone, a tutte coloro che nei mesi di emergenza sanitaria si sono impegnate per prestare aiuto. Si è tenuta ieri, martedì 29 settembre, la “Giornata del ringraziamento”, un momento istituito dallo stesso ospedale in coincidenza con San Michele, cui è dedicata la parrocchia dell’ospedale. L’evento ha ospitato la mostra di una ventina di scatti e la proiezione di un video di Paolo Trainito: tante le emozioni che si sono susseguite.
A partecipare alla giornata tanti volti, oltre al direttore generale Mario Minola, il rettore dell’università del Piemonte orientale Giancarlo Avanzi, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, l’infermiera Daniela Crepaldi e la responsabile della Rianimazione Alessandra Grossi che hanno raccontato la loro esperienza di professioniste che durante l’emergenza hanno allontanato la famiglia, vivendo per due mesi da sole, il dottor Mario Campanini, direttore della Struttura di medicina generale 2, colpito dal Covid; Filippo Arrigoni (Fondazione Franca Capurro) e il professor Alessandro Carriero (For Life) che hanno fatto da coordinamento per la raccolta di donazioni, Rino Stanglino, in rappresentanza dei volontari che durante l’emergenza si sono prodigati in ospedale e Danila Finzi (Avo) e Antonella Brianza (Abio) a nome delle associazioni che, a malincuore e con grande sofferenza, hanno dovuto sospendere la loro collaborazione con l’Aou.
«Grazie a tutto il personale che si è speso senza sosta, non solo quello sanitario e gli studenti della Scuola di medicina ma anche quello amministrativo, che nei momenti più difficili ha fatto di tutto per mettere a disposizione i dispositivi necessari e organizzare i nuovi spazi dedicati ai malati Covid. Ma grazie, – ha detto il direttore generale Mario Minola – anche a tutte le persone, 1.700 all’incirca, che hanno donato denaro o acquistato materiale indispensabile per l’ospedale: senza di loro, senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile far fronte all’emergenza. Avremmo voluto averli tutti qui, ringraziali di persona ma, causa Covid, non è stato possibile; comunque sono nei nostri cuori».