Cyberbullismo: presentato il Protocollo d’intesa

E’ stato presentato ieri, lunedì 13 gennaio, il Protocollo d’intesa per l’attuazione degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, accordo figlio della legge regionale 2 del 5 febbraio 2018 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”, fortemente voluta nella scorsa legislatura, dal consigliere e vicepresidente della commissione Sanità, Domenico Rossi, in linea con la legge nazionale promossa dalla senatrice Elena Ferrara, e di cui è stato primo firmatario.

 

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«Con questo atto diamo finalmente gambe alla legge, evitando il rischio che una volta prodotta resti sulla carta specie quando cambia legislatura.Ma non è questo il caso, poiché l’assessore Chiorino mi ha assicurato di voler proseguire e rafforzare la strada tracciata». Sono le parole del consigliere e vicepresidente della commissione Sanità Domenico Rossi in merito a un fatto importante. Nella giornata di ieri, luendì 13 gennaio, è stato presentato , il Protocollo d’intesa per l’atuazione degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, accordo figlio della legge regionale 2, citata proprio da Rossi, del 5 febbraio 2018 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”. Una legge fortemente voluta da Rossi in linea con la legge nazionale promossa dalla senatrice Elena Ferrara.  «Grazie a Corecom dunque, a cui, con la legge regionale, abbiamo voluto dare funzioni  di osservatorio sul fenomeno del cyberbullismo, e di concorso, attraverso protocolli di intesa con soggetti terzi, alle azioni di prevenzione e di contrasto promosse dalla Regione, perché sta mettendo in atto le pratiche assegnate e lo fa grazie alla sinergia con molti altri attori, fondamentali per l’attuazione di questo Protocollo: la regione Piemonte, il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, L’Università degli studi di Torino e l’Università del Piemonte Orientale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Torin»”.

Con il protocollo d’intesa verrà svolta attività di monitoraggio in 48 scuole pilota per analizzare meglio le situazioni. Esempio la “patente di smartphone”, uno degli strumenti fondamentali per l’applicazione della legge, e che si sta, un po’ per volta, diffondendo in tutte le scuole della regione: si tratta di promuovere percorsi formativi volti all’acquisizione delle competenze sull’uso responsabile del web e dei social network e di progetti volti a sostenere lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale, implementando la capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, ma anche rivolto agli insegnanti e ai genitori stessi.

«Sarebbe importante, – ha chiuso Rossi – che la Regione promuovesse, anche in collaborazione con altri enti, un modello regionale per il percorso formativo e per la certificazione. Sono convinto che i due percorsi debbano parlarsi e che la ricerca potrebbe essere utile anche al progetto del patentino. E credo anche che, su questa tema, il Piemonte possa candidarsi a regione modello ed ispiratrice per tutte le altre regioni d’Italia».

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Cyberbullismo: presentato il Protocollo d’intesa

E’ stato presentato ieri, lunedì 13 gennaio, il Protocollo d’intesa per l’attuazione degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, accordo figlio della legge regionale 2 del 5 febbraio 2018 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”, fortemente voluta nella scorsa legislatura, dal consigliere e vicepresidente della commissione Sanità, Domenico Rossi, in linea con la legge nazionale promossa dalla senatrice Elena Ferrara, e di cui è stato primo firmatario.   [the_ad id="62649"]   «Con questo atto diamo finalmente gambe alla legge, evitando il rischio che una volta prodotta resti sulla carta specie quando cambia legislatura.Ma non è questo il caso, poiché l’assessore Chiorino mi ha assicurato di voler proseguire e rafforzare la strada tracciata». Sono le parole del consigliere e vicepresidente della commissione Sanità Domenico Rossi in merito a un fatto importante. Nella giornata di ieri, luendì 13 gennaio, è stato presentato , il Protocollo d’intesa per l’atuazione degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, accordo figlio della legge regionale 2, citata proprio da Rossi, del 5 febbraio 2018 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”. Una legge fortemente voluta da Rossi in linea con la legge nazionale promossa dalla senatrice Elena Ferrara.  «Grazie a Corecom dunque, a cui, con la legge regionale, abbiamo voluto dare funzioni  di osservatorio sul fenomeno del cyberbullismo, e di concorso, attraverso protocolli di intesa con soggetti terzi, alle azioni di prevenzione e di contrasto promosse dalla Regione, perché sta mettendo in atto le pratiche assegnate e lo fa grazie alla sinergia con molti altri attori, fondamentali per l’attuazione di questo Protocollo: la regione Piemonte, il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, l'Ufficio scolastico regionale del Piemonte, L’Università degli studi di Torino e l’Università del Piemonte Orientale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Torin»”. Con il protocollo d’intesa verrà svolta attività di monitoraggio in 48 scuole pilota per analizzare meglio le situazioni. Esempio la “patente di smartphone”, uno degli strumenti fondamentali per l’applicazione della legge, e che si sta, un po' per volta, diffondendo in tutte le scuole della regione: si tratta di promuovere percorsi formativi volti all'acquisizione delle competenze sull'uso responsabile del web e dei social network e di progetti volti a sostenere lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale, implementando la capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, ma anche rivolto agli insegnanti e ai genitori stessi. «Sarebbe importante, - ha chiuso Rossi - che la Regione promuovesse, anche in collaborazione con altri enti, un modello regionale per il percorso formativo e per la certificazione. Sono convinto che i due percorsi debbano parlarsi e che la ricerca potrebbe essere utile anche al progetto del patentino. E credo anche che, su questa tema, il Piemonte possa candidarsi a regione modello ed ispiratrice per tutte le altre regioni d’Italia».

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