«Danza e musica d’insieme, un problema che stiamo cercando di risolvere»

«Danza e musica d’insieme, un problema che stiamo cercando di risolvere». Se la maggior parte delle scuole sta correndo contro il tempo per ricavare spazi per nuove aule in qualunque ambiente del proprio istituto facendo costruire pareti in cartongesso per separare le stanze, il liceo coreutico e musicali Casorati ha chiesto alla Provincia di abbattere i muri per creare aule più ampie necessarie alla propria tipologia di lezioni.

«Per quanto riguarda le classi ci siamo organizzati come le altre scuole – spiega il dirigente Salvatore Palvetti – utilizzando il logaritmo del ministero che consente di capire quanti alunni possono entrare in un’aula. Di conseguenza abbiamo ordinato i nuovi banchi, un centinaio, e stiamo predisponendo una turnazione di lezioni in presenza e a distanza oltre ad alcuni sportelli personalizzati per gli studenti con difficoltà. Più complesso, invece, il discorso delle ore di danza e musica d’insieme, in modo particolare quest’ultimo dove sono previsti anche strumenti a fiato. Per fortuna nella sede di via Camoletti ci sono aule spaziose con soffitti alti; abbiamo chiesto di abbattere alcuni pareti a fianco della sala danza negli spazi dell’Omar, ma è probabile che per questo anno scolastico non sarà possibile. Nella sede in centro disponiamo della sala Casorati, ma per motivi logistici risulta scomoda; rimangono l’atrio di via Camoletti e i due cortili interni con le vetrate che, una volta sistemati, potrebbero essere utilizzati anche in inverno. Abbiamo fatto presente la questione alla Provincia che valuterà anche a seconda della disponibilità economica. Forse potrebbero liberarsi altre aree all’oratorio della Madonna Pellegrina, ma è ancora tutto da definire».

 

 

Ampliare gli spazi, dunque, ma anche realizzare pareti mobili: «Dobbiamo ottimizzare quello che c’è – prosegue Palvetti – in modo che gli stessi ambienti possano essere multifunzionali: per le lezioni di più classi quando i separati sono chiusi, ad esempio, oppure per la danza e la musica d’insieme dove è necessario più distanziamento oltre che per le verifiche che dovranno essere svolte solo in presenza e non più on line perchè gli studenti devono dimostrare quello che effettivamente hanno imparato».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Per quanto riguarda le classi ci siamo organizzati come le altre scuole – spiega il dirigente Salvatore Palvetti – utilizzando il logaritmo del ministero che consente di capire quanti alunni possono entrare in un’aula. Di conseguenza abbiamo ordinato i nuovi banchi, un centinaio, e stiamo predisponendo una turnazione di lezioni in presenza e a distanza oltre ad alcuni sportelli personalizzati per gli studenti con difficoltà. Più complesso, invece, il discorso delle ore di danza e musica d’insieme, in modo particolare quest’ultimo dove sono previsti anche strumenti a fiato. Per fortuna nella sede di via Camoletti ci sono aule spaziose con soffitti alti; abbiamo chiesto di abbattere alcuni pareti a fianco della sala danza negli spazi dell’Omar, ma è probabile che per questo anno scolastico non sarà possibile. Nella sede in centro disponiamo della sala Casorati, ma per motivi logistici risulta scomoda; rimangono l’atrio di via Camoletti e i due cortili interni con le vetrate che, una volta sistemati, potrebbero essere utilizzati anche in inverno. Abbiamo fatto presente la questione alla Provincia che valuterà anche a seconda della disponibilità economica. Forse potrebbero liberarsi altre aree all’oratorio della Madonna Pellegrina, ma è ancora tutto da definire».

 

 

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