Didattica a distanza, la sfida delle scuole. Dopo una sorta di sperimentazione, avviata singolarmente per far fronte all’emergenza sanitaria legata al coronavirus, che ha imposto lo stop alle lezioni fino al 15 marzo (salvo ulteriore proroga), le scuole, che hanno sperimentato l’approccio alla didattica a distanza, sembrano essere pronte a cominciare.
All’istituto Fauser da lunedì 9 marzo ci saranno lezioni in diretta, che rispetteranno l’orario settimanale, sulla piattaforma Meet della Suite Google. Già la settimana scorsa erano state avviate, con successo, le “sperimentazioni” ed erano state organizzate video lezioni a distanza; ora, da lunedì la metodica a distanza «entrerà a pieno regime – fanno sapere dall’istituto – estendendosi sperimentalmente a tutti i docenti e a tutte le classi. Ciascun insegnante, dopo aver invitato precedentemente gli studenti alla lezione programmata rispettando il normale orario scolastico, potrà dalla sede dell’istituto o da casa collegarsi on line e svolgere regolarmente tramite il web il proprio lavoro come se fosse in classe, interagendo così reciprocamente con i propri studenti tramite audio-video, immagini e chat. Le presenze di questi ultimi saranno monitorate tramite appello e puntualmente registrate sul registro elettronico».
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Alcuni insegnanti dell’Ipsia Bellini e del Nervi hanno già avviato la piattaforma Classroom, in forma sperimentale; gli insegnanti sono stati invitati dalla dirigenza a mantenere i contatti on line con gli studenti per l’invio del materiale e la trasmissione delle lezioni. Un gruppo di lavoro sta predisponendo strumenti e informazioni per far si che tutti i docenti possano attivare lezioni con i propri studenti. Le lezioni on line sono ovviamente fortemente consigliate per gli studenti.
«In questo momento la soluzione più facile è caricare video, lezioni ed esercizi, sul registro elettronico – dice il dirigente scolastico dell’Omar Francesco Ticozzi – poi, nei prossimi giorni, partirà un corso rivolto ai docenti per l’utilizzo di alcune soluzioni tecnologiche. Deve però passare il messaggio alle famiglie: la scuola non è chiusa, i ragazzi non sono fisicamente in aula, ma la scuola è attiva» .
«Utilizziamo la piattaforma Classroom di Google – dice Nicola Fonzo, dirigente scolastico del Convitto Carlo Alberto –. Noi avevamo già due sperimentazioni in atto: una per la media, detta “scuola senza zaino”, dove utilizziamo il tablet e abbiamo esteso la piattaforma alle altre classi; per il liceo scientifico abbiamo 3 sezioni su 6 che sono a sperimentazione con ipad, quindi già utilizzavano la piattaforma. Sulla primaria stiamo considerando altre possibili soluzioni tecniche ma questa settimana i ragazzi hanno ricevuto le attività tramite registro elettronico. Chiaro che se la sospensione si dovesse prolungare dovremmo prendere altre misure, come lezioni via Skype. Ma queste soluzioni le valuteremo da lunedì».