Disponibile anche all’Aou di Novara il nuovo farmaco anti-covid

Al Maggiore la prima fornitura di Paxlovid, il farmaco antivirale della Pfizer

È disponibile da alcuni giorni presso la Struttura di farmacia (diretta dalla dott.ssa Alessia Pisterna) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara la prima fornitura di Paxlovid, il farmaco antivirale della Pfizer, una delle cure più innovative destinate alla terapia precoce di persone che per le loro condizioni cliniche hanno un rischio più alto di sviluppare forme gravi di Covid 19.

«La fornitura è in nostro possesso – ha spiegato la dott.ssa Pisterna – e stiamo organizzando la distribuzione sul territorio alle farmacie delle varie Asl del quadrante».

Il percorso è simile a quello studiato per il Molnupiravir: è lo specialista (in questo caso la Struttura di malattie infettive dell’Aou, diretta dal dott. Pierluigi Garavelli) a inserire nella piattaforma Aifa la richiesta che è arrivata dal territorio (Usca dell’Asl e medici di base) dopo un’attenta valutazione della scheda del paziente; dopodiché la pillola viene consegnata dal servizio farmaceutico territoriale per essere somministrata a domicilio.

«Il Paxlovid – ha aggiunto il dott. Diego Brustia, infettivologo della Struttura di malattie infettive dell’Aou – funziona come inibitore della proteasi (l’enzima responsabile della produzione di proteine del Sars-CoV-2) e se somministrata entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi ha dimostrato una grande efficacia nel frenare la progressione della malattia. Rispetto al Molnupiravir, il suo utilizzo va approfondito con molta attenzione. Infatti il Paxlovid è un farmaco combinato di due principi attivi, uno dei quali, il Norvir (Ritonavir), che noi già impieghiamo nella cura dell’Hiv, può interagire negativamente con altrifarmaci. Poiché è indicato per i pazienti fragili, quelli che hanno altre patologie, è scontato che utilizzino altre medicine e quindi è possibile che vi siano controindicazioni all’utilizzo del Paxlovid e dunque va studiata una terapia ad hoc, visto che oggi abbiamo più di un’opzione».

Il farmaco va assunto due volte al giorno: due compresse dell’antivirale Nirmatrelvir e una di Norvir al mattino e altrettante alla sera, per cinque giorni. «Ha mostrato una grande efficacia – ha concluso il dott. Brustia – decisamente superiore al Molnupiravir, ma va considerata un’arma aggiuntiva rispetto alla vaccinazione che è stata determinante nella lotta al virus».

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Al Maggiore la prima fornitura di Paxlovid, il farmaco antivirale della Pfizer

È disponibile da alcuni giorni presso la Struttura di farmacia (diretta dalla dott.ssa Alessia Pisterna) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara la prima fornitura di Paxlovid, il farmaco antivirale della Pfizer, una delle cure più innovative destinate alla terapia precoce di persone che per le loro condizioni cliniche hanno un rischio più alto di sviluppare forme gravi di Covid 19.

«La fornitura è in nostro possesso – ha spiegato la dott.ssa Pisterna – e stiamo organizzando la distribuzione sul territorio alle farmacie delle varie Asl del quadrante».

Il percorso è simile a quello studiato per il Molnupiravir: è lo specialista (in questo caso la Struttura di malattie infettive dell’Aou, diretta dal dott. Pierluigi Garavelli) a inserire nella piattaforma Aifa la richiesta che è arrivata dal territorio (Usca dell’Asl e medici di base) dopo un’attenta valutazione della scheda del paziente; dopodiché la pillola viene consegnata dal servizio farmaceutico territoriale per essere somministrata a domicilio.

«Il Paxlovid – ha aggiunto il dott. Diego Brustia, infettivologo della Struttura di malattie infettive dell’Aou - funziona come inibitore della proteasi (l’enzima responsabile della produzione di proteine del Sars-CoV-2) e se somministrata entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi ha dimostrato una grande efficacia nel frenare la progressione della malattia. Rispetto al Molnupiravir, il suo utilizzo va approfondito con molta attenzione. Infatti il Paxlovid è un farmaco combinato di due principi attivi, uno dei quali, il Norvir (Ritonavir), che noi già impieghiamo nella cura dell’Hiv, può interagire negativamente con altrifarmaci. Poiché è indicato per i pazienti fragili, quelli che hanno altre patologie, è scontato che utilizzino altre medicine e quindi è possibile che vi siano controindicazioni all’utilizzo del Paxlovid e dunque va studiata una terapia ad hoc, visto che oggi abbiamo più di un’opzione».

Il farmaco va assunto due volte al giorno: due compresse dell’antivirale Nirmatrelvir e una di Norvir al mattino e altrettante alla sera, per cinque giorni. «Ha mostrato una grande efficacia – ha concluso il dott. Brustia – decisamente superiore al Molnupiravir, ma va considerata un’arma aggiuntiva rispetto alla vaccinazione che è stata determinante nella lotta al virus».

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