Il Sindacato Fai Cisl del Piemonte industriale e l’associazione Italo-albanese di Novara Ura ha promosso ieri, 4 maggio, all’Università del Piemonte Orientale, un convegno dedicato al vissuto delle donne albanesi immigrate in Italia.
La Comunità albanese in Italia, che si aggiunge ai 45 Comuni in Italia in cui si parla da secoli l’albanese in Calabria e Sicilia, conta circa 800 mila persone, di cui la metà donne, la seconda comunità straniera per numerosità, di cui almeno 350 mila hanno ormai acquisito la cittadinanza italiana.
Un caso di studio di successo per quanto riguarda l’integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese anche a Novara. Un successo dovuto in modo determinante alle donne della comunità albanese in Italia che hanno con il loro lavoro e i loro sacrifici aiutato moltissimo l’integrazione dei loro mariti e figli.
Donne che spesso hanno dovuto lasciarsi alle spalle titoli accademici anche universitari, non riconosciuti legalmente subito in Italia, per adattarsi a fare le donne delle pulizie e le badanti per poi risalire con fatica a livelli professionali e sociali più elevati.
Una realtà da cui si può partire per promuovere percorsi di liberazione dal caporalato, dallo sfruttamento, dalla discriminazione doppia di donne e di immigrate che ancora oggi affligge troppe donne straniere in Italia e su cui la Cisl vuole lavorare e impegnarsi anche a partire da Novara.