Emergenza cinghiali, anche Coldiretti auspica «provvedimenti seri e urgenti»

Sono diecimila all’anno gli incidenti in Italia provocati da animali selvatici e nella sola nostra regione negli ultimi sei i sinistri registrati sono stati settemila, con una media di mille al mese, ma con una tendenza ad aumentare. Il coro è unanime: a rischio ormai è l’incolumità dei cittadini, non solo il lavoro, frutto di enormi sacrifici. Occorre intervenire. Lo ha ribadito ancora una volta Coldiretti Novara – Vco attraverso la sua presidente Sara Baudo: «Ormai è quanto mai urgente che la Regione prenda provvedimenti seri. Le misure necessarie sono molteplici, perché la situazione è divenuta ormai insostenibile».

 

Da questo punto di vista negli ultimi tempi si è tornato a parlare di “tutor”. Ne hanno parlato nei giorni scorsi in Provincia i consiglieri delegati Maurzio Nieli e Andrea Bricco in occasione dell’incontro avuto con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, ne ha parlato anche l’assessore regionale Marco Protopapa. L’unica voce contraria era stata quella di Federcaccia, ma il ricorso intrapreso dall’associazione venatoria era stato respinto in tutti i gradi di giudizio, sino al Consiglio di Stato. Sempre per Baudo «le misure necessarie sono molteplici e la presenza dei “tutor” con il compito di effettuare controlli specifici è essenziale, cominciando dalle aree dove i cinghiali proliferano in maniera esponenziale». Inoltre, Coldiretti propone come misura eccezionale il prolungamento dell’attività venatoria «in forma non selettiva e potenziare il numero degli addetti per l’attività di controllo fino a occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori».

Proprio mentre era in corso l’incontro in Provincia, Regione Piemonte attraverso l’assessore Protopapa si è fatta portavoce della problematica cinghiali con il ministro Teresa Bellanova. In tal senso Coldiretti ha auspicato un’accelerazione nell’iter della modifica normativa attualmente in vigore, «alla luce del fatto che anche la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato».

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Emergenza cinghiali, anche Coldiretti auspica «provvedimenti seri e urgenti»

Sono diecimila all’anno gli incidenti in Italia provocati da animali selvatici e nella sola nostra regione negli ultimi sei i sinistri registrati sono stati settemila, con una media di mille al mese, ma con una tendenza ad aumentare. Il coro è unanime: a rischio ormai è l’incolumità dei cittadini, non solo il lavoro, frutto di enormi sacrifici. Occorre intervenire. Lo ha ribadito ancora una volta Coldiretti Novara – Vco attraverso la sua presidente Sara Baudo: «Ormai è quanto mai urgente che la Regione prenda provvedimenti seri. Le misure necessarie sono molteplici, perché la situazione è divenuta ormai insostenibile».

 

Da questo punto di vista negli ultimi tempi si è tornato a parlare di “tutor”. Ne hanno parlato nei giorni scorsi in Provincia i consiglieri delegati Maurzio Nieli e Andrea Bricco in occasione dell’incontro avuto con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, ne ha parlato anche l’assessore regionale Marco Protopapa. L’unica voce contraria era stata quella di Federcaccia, ma il ricorso intrapreso dall’associazione venatoria era stato respinto in tutti i gradi di giudizio, sino al Consiglio di Stato. Sempre per Baudo «le misure necessarie sono molteplici e la presenza dei “tutor” con il compito di effettuare controlli specifici è essenziale, cominciando dalle aree dove i cinghiali proliferano in maniera esponenziale». Inoltre, Coldiretti propone come misura eccezionale il prolungamento dell’attività venatoria «in forma non selettiva e potenziare il numero degli addetti per l’attività di controllo fino a occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori».

Proprio mentre era in corso l’incontro in Provincia, Regione Piemonte attraverso l’assessore Protopapa si è fatta portavoce della problematica cinghiali con il ministro Teresa Bellanova. In tal senso Coldiretti ha auspicato un’accelerazione nell’iter della modifica normativa attualmente in vigore, «alla luce del fatto che anche la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato».

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