La tradizionale donazione di Natale da parte della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio non è mancata nemmeno quest’anno. Sei le associazioni che hanno ricevuto 10 mila euro ciascuna per proseguire con le proprie attività di sostegno ai più fragili: Banco alimentare, Gerico cooperativa sociale insieme ad Angsa Novara-Vercelli, Caritas diocesana, Comunità di Sant’Egidio, Frati del convento di San Nazzaro, Parrocchia Natività di Maria Vergine punto di riferimento della comunità ucraina.
«Da sempre la Fondazione si impegna per andare incontro alle esigenze del territorio – ha detto il presidente Franco Zanetta -. In vent’anni di attività abbiamo erogato oltre 60 milioni di euro».
Il presidente del Banco alimentare, Cesare Depretis, ha spiegato che «la nostra organizzazione raccoglie sulla città di Novara 36 tonnellate di prodotti al mese, 432 all’anno per 873 mila pasti distribuiti e 5000 persone assistite. Circa 20 i volontari impegnati nell’attività quotidiana. In provincia raccogliamo 78 tonnellate al mese, 953 all’anno per 1 milione e 500 mila pasti distribuiti in 64 strutture».
La Caritas diocesana compie 50 e «ogni giorno i centri di ascolto che rilevano giorno un aumento della povertà e richieste» ha commentato il direttore, don Giorgio Borroni.
«Questo è un Natale di guerra. Ogni Natale ha un suo tratto e la guerra e il tratto di quest’anno – ha sottolineato la presidente di Sant’Egidio, Daniela Sironi -. Il nostro impegno è rivolto ai profughi affinché abbiano un futuro qui. Ma anche le famiglie italiane si trovano in una situazione di precarietà. Quest’anno per la prima volta dopo il Covid sarà ripristinato il pranzo di Natale in presenza».
Padre Piero Zampesi, guardiano del convento di San Nazzaro della Costa, ha ricordato l’impegno quotidiano dei frati «nel sostegno ai poveri sia con la mensa che con il guardaroba. Fondamentale l’apporto dei volontari».
Anche il presidente della cooperativa sociale Gerico, Pierluigi Migliavacca, ha ribadito che «il polo sociale è nato dall’intuizione di don Dino Campiotti. Oltre all’housing, c’è l’orto, il ristornate, l’asilo e, grazie alla collaborazione con Angsa, ora anche il pastificio».
Ed è stata la presidente di Angsa, Priscilla Beyersdorf a sottolineare che «non è importante solo il contributo economico, ma anche l’ascolto e la condivisione che ci permettono di costruire insieme progetti per la comunità».
Padre Yuriy Ivanyuta, riferimento per tutta la comunità ucraina, ha raccontato: «Sono qui da più di vent’anni e all’inizio si cercava di capire come costruire al comunità. Il primo incontro l’ho avuto nel 2009 con Gigi Santoro (ex consigliere di Fondazione Bpn, ndr) che è stato il primo a darci una mano. La comunità è cresciuta e grazie ai tanti aiuti finanziari paghiamo le bollette e aiutiamo le persone».