Giorno del Ricordo, il sacrificio di De Cerce premiato dal Presidente della Repubblica

Questa mattina commemorazione delle vittime delle foibe. Il presidente dell'associazione Veneta Giulia e Dalmazia ha ricevuto la medaglia in onore del padre

Oggi, 10 febbraio, ricorre il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. La celebrazione si è svolta in mattinata al monumento del Villaggio Dalmazia. «Una giornata importantissima che solo recentemente è stata riscoperta – ha commentato il sindaco Alessandro Canelli -. Grazie all’assessore Ivan De Grandis il consiglio comunale, la scorsa estate, ha votato la cittadinanza onoraria a Norma Cossetto, vittima delle foibe, medaglia d’oro al valore civile. Qui a Novara gli esuli sono arrivati come profughi, ma molti si sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale diventando cittadini novaresi e dando il loro contributo in termini di lavoro, solidarietà, capacità di costruire insieme la comunità da allora oggi: la città deve dire a loro grazie per quello che hanno fatto».

«Il nostro dovere morale e senso di responsabilità è quello di ricordare queste vittime nel modo più corretto possibile anche investendo sulle nuove generazioni» ha ricordato il presidente della Provincia, Federico Binatti.

«Questa giornata è entrata nel patrimonio comune, ma non è sempre stato così – ha affermato il prefetto, Francesco Garsia -. Ho avuto l’opportunità di vivere a Gorizia per qualche tempo a fine anni Ottanta e non sapevo nulla della tragedia delle foibe e dell’esodo, nè a scuola ricordo di aver mai studiato l’argomento. La memoria sembrava circoscritta a questi luoghi e non al resto del Paese. Per fortuna la storiografia e l’impegno delle istituzioni hanno colmato questo vuoto e la memoria di quei fatti è stata finalmente approfondita».

Durante la commemorazione è stato proprio il prefetto a consegnare a Giorgio De Cerce, presidente dell’associazione nazionale Veneta Giulia e Dalmazia di Novara, la medaglia del Presidente della Repubblica in memoria del padre Alberto gettato in mare durante il servizio come agente della Polizia di Stato.

«Oggi posso dire che mio padre non è morto inutilmente» ha commentato commosso De Cerce. Fino a domenica 13 dicembre al castello di Novara è allestita al mostra “Distacco. Immagini e documenti dell’esodo giuliano dalmata a Novara” organizzata da Fondazione Castello in collaborazione con l’associazione nazionale Veneta Giulia e Dalmazia di Novara e l’Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara che tramite foto, documentazione e testimonianze anche reperite dagli esuli arrivati a Novara, racconta un importante momento della storia del nostro Paese e di nostri connazionali.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Questa mattina commemorazione delle vittime delle foibe. Il presidente dell’associazione Veneta Giulia e Dalmazia ha ricevuto la medaglia in onore del padre

Oggi, 10 febbraio, ricorre il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. La celebrazione si è svolta in mattinata al monumento del Villaggio Dalmazia. «Una giornata importantissima che solo recentemente è stata riscoperta - ha commentato il sindaco Alessandro Canelli -. Grazie all'assessore Ivan De Grandis il consiglio comunale, la scorsa estate, ha votato la cittadinanza onoraria a Norma Cossetto, vittima delle foibe, medaglia d'oro al valore civile. Qui a Novara gli esuli sono arrivati come profughi, ma molti si sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale diventando cittadini novaresi e dando il loro contributo in termini di lavoro, solidarietà, capacità di costruire insieme la comunità da allora oggi: la città deve dire a loro grazie per quello che hanno fatto».

«Il nostro dovere morale e senso di responsabilità è quello di ricordare queste vittime nel modo più corretto possibile anche investendo sulle nuove generazioni» ha ricordato il presidente della Provincia, Federico Binatti.

«Questa giornata è entrata nel patrimonio comune, ma non è sempre stato così - ha affermato il prefetto, Francesco Garsia -. Ho avuto l'opportunità di vivere a Gorizia per qualche tempo a fine anni Ottanta e non sapevo nulla della tragedia delle foibe e dell'esodo, nè a scuola ricordo di aver mai studiato l'argomento. La memoria sembrava circoscritta a questi luoghi e non al resto del Paese. Per fortuna la storiografia e l'impegno delle istituzioni hanno colmato questo vuoto e la memoria di quei fatti è stata finalmente approfondita».

Durante la commemorazione è stato proprio il prefetto a consegnare a Giorgio De Cerce, presidente dell'associazione nazionale Veneta Giulia e Dalmazia di Novara, la medaglia del Presidente della Repubblica in memoria del padre Alberto gettato in mare durante il servizio come agente della Polizia di Stato.

«Oggi posso dire che mio padre non è morto inutilmente» ha commentato commosso De Cerce. Fino a domenica 13 dicembre al castello di Novara è allestita al mostra “Distacco. Immagini e documenti dell’esodo giuliano dalmata a Novara” organizzata da Fondazione Castello in collaborazione con l’associazione nazionale Veneta Giulia e Dalmazia di Novara e l’Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara che tramite foto, documentazione e testimonianze anche reperite dagli esuli arrivati a Novara, racconta un importante momento della storia del nostro Paese e di nostri connazionali.

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