“Gli amici ritrovati… Covid Edition” grazie al Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani

Il Covid 2019 non ha fermato il progetto “Gli amici ritrovati”, promosso dall’associazione L’Ontano Cà di Asu di Olengo e sostenuto dal Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani costituito alla Fondazione Comunità Novarese onlus.

L’isolamento sociale dovuto alla pandemia Covid-2019 ha avuto un forte impatto su tutti ma, soprattutto, sulle persone più fragili; beneficiarie principali del progetto che, nelle due edizioni passate, ha previsto interventi assistiti con gli asinelli. Per “interventi assistiti con gli animali” s’intende quello spazio di benessere dedicato a persone con disabilità e difficoltà intellettive o relazionali in cui l’animale s’inserisce in una triade, insieme all’utente e all’operatore, svolgendo una funzione di “facilitatore della comunicazione”. Il progetto nasce, proprio, con l’obiettivo di rispondere ad un bisogno fondamentale dell’utenza cui si rivolge: l’esigenza di stabilire una relazione che restituisca spensieratezza, coinvolgimento, curiosità, desiderio di interagire.

Per rendere efficace l’intervento, l’Associazione L’Ontano ha proposto, in passato, un percorso di 10 incontri rivolti a gruppi di 5/6 utenti, della durata di un’ora circa a cadenza settimanale e gestiti dall’Equipe della Ca’ di Asu composta da psicoterapeuta, psicologo, educatore, coadiutore ed esperto di benessere dell’asino. Gli obiettivi? Attraverso la conoscenza e il primo contatto con l’asino, la manutenzione degli attrezzi di cura dell’animale ed esercizi di socializzazione con conduzione alla longhina e interazione libera gli utenti hanno potuto lavorare sul proprio senso di responsabilità e autonomia, acquisire nuove parole e aumentare i tempi di concentrazione e coordinamento delle azioni, tollerare piccole frustrazioni, aumentare l’autostima.

Con l’inizio della pandemia, le realtà beneficiarie delle precedenti edizioni del progetto (dieci in tutto), si sono trovate improvvisamente nella situazione di non potere svolgere alcuna attività al di fuori delle proprie strutture. Altrettanto quegli utenti beneficiari che hanno dovuto restare a casa presso le proprie famiglie.

 

 

L’Associazione L’Ontano, in questo periodo di impossibilità di un rapporto diretto con gli utenti beneficiari, ha attivato il progetto “Donkey at home” con lo scopo di mantenere vivo il legame con gli asini e gli operatori del centro La Ca’ di Asu. A cadenza settimanale sono stati inviati (e diffusi tramite i social) agli educatori delle organizzazioni beneficiarie, video con le giornate vissute degli asinelli durante il lockdown e, con il progressivo allentarsi delle restrizioni, è iniziata la richiesta, in particolare a partire dal mese di luglio, di riprendere le attività. L’Associazione l’Ontano, adeguandosi alle indicazioni operative per l’erogazione in sicurezza di Interventi Assistiti con gli animali, ha ricominciato le attività che si sono gradualmente intensificate.

«Abbiamo lavorato per andare incontro alle esigenze di tutti – spiega Elena Vezzù, presidente dell’Associazione L’Ontano – così il progetto si è trasformato in “Gli amici ritrovati… Covid Edition”, adeguandosi alle indicazioni operative redatte dal Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli animali relative all’erogazione in sicurezza degli Interventi. Essendo la nostra un’attività all’aperto e grazie alla duttilità del setting, abbiamo potuto ricominciare gli incontri e per molti è stata l’unica attività possibile».

Grazie al sostegno del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani (con un contributo di 8.667 euro) costituito presso la Fondazione Comunità Novarese onlus, sono state predisposte postazioni con soluzioni idroalcoliche e gel disinfettanti, mascherine e guanti a disposizione di tutti, insieme a kit personali con gli oggetti necessari a ciascuno per l’attività. Sono stati regolamentati ingressi e distanze.

«Abbiamo fin da subito creduto in questo progetto – commenta Cesare Ponti, presidente Fondazione Comunità Novarese Onlus – e siamo felici della decisione della Dott.Ssa Leo di sostenerlo nuovamente. Abbiamo osservato personalmente i benefici che la relazione con l’asino porta alle persone con disabilità e in un anno in cui, purtroppo, le fragilità si sono spesso acuite, facciamo i complimenti all’Associazione L’Ontano che ha saputo prima inventare un nuovo modo d’interazione durante il lockdown e, poi, riorganizzare gli interventi in sede. I risultati ottimali dell’edizione Covid di questo progetto non fanno altro che sottolinearne il valore; la speranza di tutti è quella di poter tornare presto ad una situazione di normalità ma la certezza di oggi è quella di essere comunque riusciti a non disperdere i risultati raggiunti».

«Sono felice di poter sostenere nuovamente le attività della Cà di Asu – spiega Rosanna Leo, referente del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani – e ringrazio di cuore il team dell’Associazione L’Ontano per la professionalità e l’impegno profusi, ogni giorno, nell’interpretare le finalità del progetto; in primis migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e fragilità grazie al contatto diretto con animali meravigliosi come gli asini».

 

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“Gli amici ritrovati… Covid Edition” grazie al Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani

Il Covid 2019 non ha fermato il progetto “Gli amici ritrovati”, promosso dall’associazione L’Ontano Cà di Asu di Olengo e sostenuto dal Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani costituito alla Fondazione Comunità Novarese onlus.

L’isolamento sociale dovuto alla pandemia Covid-2019 ha avuto un forte impatto su tutti ma, soprattutto, sulle persone più fragili; beneficiarie principali del progetto che, nelle due edizioni passate, ha previsto interventi assistiti con gli asinelli. Per “interventi assistiti con gli animali” s’intende quello spazio di benessere dedicato a persone con disabilità e difficoltà intellettive o relazionali in cui l’animale s’inserisce in una triade, insieme all’utente e all’operatore, svolgendo una funzione di “facilitatore della comunicazione”. Il progetto nasce, proprio, con l’obiettivo di rispondere ad un bisogno fondamentale dell’utenza cui si rivolge: l’esigenza di stabilire una relazione che restituisca spensieratezza, coinvolgimento, curiosità, desiderio di interagire.

Per rendere efficace l’intervento, l’Associazione L’Ontano ha proposto, in passato, un percorso di 10 incontri rivolti a gruppi di 5/6 utenti, della durata di un’ora circa a cadenza settimanale e gestiti dall’Equipe della Ca’ di Asu composta da psicoterapeuta, psicologo, educatore, coadiutore ed esperto di benessere dell’asino. Gli obiettivi? Attraverso la conoscenza e il primo contatto con l’asino, la manutenzione degli attrezzi di cura dell’animale ed esercizi di socializzazione con conduzione alla longhina e interazione libera gli utenti hanno potuto lavorare sul proprio senso di responsabilità e autonomia, acquisire nuove parole e aumentare i tempi di concentrazione e coordinamento delle azioni, tollerare piccole frustrazioni, aumentare l’autostima.

Con l’inizio della pandemia, le realtà beneficiarie delle precedenti edizioni del progetto (dieci in tutto), si sono trovate improvvisamente nella situazione di non potere svolgere alcuna attività al di fuori delle proprie strutture. Altrettanto quegli utenti beneficiari che hanno dovuto restare a casa presso le proprie famiglie.

 

 

L’Associazione L’Ontano, in questo periodo di impossibilità di un rapporto diretto con gli utenti beneficiari, ha attivato il progetto “Donkey at home” con lo scopo di mantenere vivo il legame con gli asini e gli operatori del centro La Ca’ di Asu. A cadenza settimanale sono stati inviati (e diffusi tramite i social) agli educatori delle organizzazioni beneficiarie, video con le giornate vissute degli asinelli durante il lockdown e, con il progressivo allentarsi delle restrizioni, è iniziata la richiesta, in particolare a partire dal mese di luglio, di riprendere le attività. L’Associazione l’Ontano, adeguandosi alle indicazioni operative per l’erogazione in sicurezza di Interventi Assistiti con gli animali, ha ricominciato le attività che si sono gradualmente intensificate.

«Abbiamo lavorato per andare incontro alle esigenze di tutti – spiega Elena Vezzù, presidente dell’Associazione L’Ontano – così il progetto si è trasformato in “Gli amici ritrovati… Covid Edition”, adeguandosi alle indicazioni operative redatte dal Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli animali relative all’erogazione in sicurezza degli Interventi. Essendo la nostra un’attività all’aperto e grazie alla duttilità del setting, abbiamo potuto ricominciare gli incontri e per molti è stata l’unica attività possibile».

Grazie al sostegno del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani (con un contributo di 8.667 euro) costituito presso la Fondazione Comunità Novarese onlus, sono state predisposte postazioni con soluzioni idroalcoliche e gel disinfettanti, mascherine e guanti a disposizione di tutti, insieme a kit personali con gli oggetti necessari a ciascuno per l’attività. Sono stati regolamentati ingressi e distanze.

«Abbiamo fin da subito creduto in questo progetto – commenta Cesare Ponti, presidente Fondazione Comunità Novarese Onlus – e siamo felici della decisione della Dott.Ssa Leo di sostenerlo nuovamente. Abbiamo osservato personalmente i benefici che la relazione con l’asino porta alle persone con disabilità e in un anno in cui, purtroppo, le fragilità si sono spesso acuite, facciamo i complimenti all’Associazione L’Ontano che ha saputo prima inventare un nuovo modo d’interazione durante il lockdown e, poi, riorganizzare gli interventi in sede. I risultati ottimali dell’edizione Covid di questo progetto non fanno altro che sottolinearne il valore; la speranza di tutti è quella di poter tornare presto ad una situazione di normalità ma la certezza di oggi è quella di essere comunque riusciti a non disperdere i risultati raggiunti».

«Sono felice di poter sostenere nuovamente le attività della Cà di Asu – spiega Rosanna Leo, referente del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani – e ringrazio di cuore il team dell’Associazione L’Ontano per la professionalità e l’impegno profusi, ogni giorno, nell’interpretare le finalità del progetto; in primis migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e fragilità grazie al contatto diretto con animali meravigliosi come gli asini».

 

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