«Gli insulti non sono libertà di pensiero»: si manifesta anche a Novara per la legge Zan

«Gli insulti non possono essere libertà di pensiero. Gli insulti ci fanno male, è normale, ma proviamo ancora più dolore nel sentire chi appoggia e difende chi ci insulta. Questa non è libertà di pensiero». Lo scorso weekend Erika Mattina e Martina Tammaro, le due giovani, Martina novarese, autrici della pagina social “Le perle degli omofobi”, sono salite sul palco di piazza della Scala a Milano in occasione della manifestazione a favore della legge Zan, la legge contro l’omotransfobia e la violenza di genere. Legge che verrà discussa alla Camera il prossimo 20 ottobre. Erika e Martina, di fronte a 3mila persona, hanno letto ad alta voce solo alcuni degli insulti che ricevono. «Fa un certo effetto leggere queste parole ad alta voce davanti a così tante persone, – dice Martina – è stato intenso e le mie lacrime sono state un mix di emozioni, fra queste il vedere quelle persone ascoltarmi e darmi ragione e ho pensato che avrei voluto che i miei amici avessero fatto così, ma non è successo».

 

 

Anche Novara manifesterà con l’associazione NovarArcobaleno domani, sabato 17 ottobre, a partire dalle 15.30 in piazza della Repubblica. «Ci uniamo alle voci che da tutto il paese chiedono che ci sia maggiore attenzione ai casi di odio, – dicono dall’associazione – tra l’altro balzati alla cronacaanche nella nostra città, e che ci sia una prevenzione che non sia solo nelle parole, ma anche nei fatti. Non ci adagiamo nello status quo che ogni giorno ammazza le minoranze, ma lottiamo contro il patriarcato fascistoide, che tutt’oggi vive, e pretendiamo che la nostra voce venga ascoltata, tanto quanto quella di chiunque, come cittadin* (o anche no), ma soprattutto come persone. Rifiutiamo la retorica oscurantista, di chi finge di non vedere la violenza sistemica che colpisce la popolazione LGBT+ e le donne, e non ci fermeremo accontentandoci delle briciole. Sono troppi anni che aspettiamo vanamente, i tempi sono maturi. Ora basta. Basta con misure farlocche, basta con il coprirsi gli occhi con le mani e il non fare nulla di concreto. Abbiamo bisogno di una legge e ne abbiamo bisogno ora».

Erika e Martina nel fine settimana porteranno in giro ancora la loro voce: «Qualsiasi tipo di manifestazione organizzata a favore della legge è importante, ci fa piacere che anche Novara ne abbia organizzata una. Ci vuole tempo, tanto tempo per far sì che le persone possano davvero capire. Noi raccontiamo le nostre esperienze senza filtri per provare a sensibilizzare, ma notiamo che spesso le persone anche se ascoltano si preoccupano poco».

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«Gli insulti non sono libertà di pensiero»: si manifesta anche a Novara per la legge Zan

«Gli insulti non possono essere libertà di pensiero. Gli insulti ci fanno male, è normale, ma proviamo ancora più dolore nel sentire chi appoggia e difende chi ci insulta. Questa non è libertà di pensiero». Lo scorso weekend Erika Mattina e Martina Tammaro, le due giovani, Martina novarese, autrici della pagina social “Le perle degli omofobi”, sono salite sul palco di piazza della Scala a Milano in occasione della manifestazione a favore della legge Zan, la legge contro l’omotransfobia e la violenza di genere. Legge che verrà discussa alla Camera il prossimo 20 ottobre. Erika e Martina, di fronte a 3mila persona, hanno letto ad alta voce solo alcuni degli insulti che ricevono. «Fa un certo effetto leggere queste parole ad alta voce davanti a così tante persone, - dice Martina – è stato intenso e le mie lacrime sono state un mix di emozioni, fra queste il vedere quelle persone ascoltarmi e darmi ragione e ho pensato che avrei voluto che i miei amici avessero fatto così, ma non è successo».     Anche Novara manifesterà con l’associazione NovarArcobaleno domani, sabato 17 ottobre, a partire dalle 15.30 in piazza della Repubblica. «Ci uniamo alle voci che da tutto il paese chiedono che ci sia maggiore attenzione ai casi di odio, - dicono dall’associazione - tra l’altro balzati alla cronacaanche nella nostra città, e che ci sia una prevenzione che non sia solo nelle parole, ma anche nei fatti. Non ci adagiamo nello status quo che ogni giorno ammazza le minoranze, ma lottiamo contro il patriarcato fascistoide, che tutt’oggi vive, e pretendiamo che la nostra voce venga ascoltata, tanto quanto quella di chiunque, come cittadin* (o anche no), ma soprattutto come persone. Rifiutiamo la retorica oscurantista, di chi finge di non vedere la violenza sistemica che colpisce la popolazione LGBT+ e le donne, e non ci fermeremo accontentandoci delle briciole. Sono troppi anni che aspettiamo vanamente, i tempi sono maturi. Ora basta. Basta con misure farlocche, basta con il coprirsi gli occhi con le mani e il non fare nulla di concreto. Abbiamo bisogno di una legge e ne abbiamo bisogno ora». Erika e Martina nel fine settimana porteranno in giro ancora la loro voce: «Qualsiasi tipo di manifestazione organizzata a favore della legge è importante, ci fa piacere che anche Novara ne abbia organizzata una. Ci vuole tempo, tanto tempo per far sì che le persone possano davvero capire. Noi raccontiamo le nostre esperienze senza filtri per provare a sensibilizzare, ma notiamo che spesso le persone anche se ascoltano si preoccupano poco».

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